Uno dei mali che affliggono le famiglie moderne è “la solitudine”!
Un tempo le maglie delle organizzazioni familiari erano ampie e salde, per cui mamme, nonne, zie e nipoti facevano tutte parte di uno stesso clan che si amava e si supportava; sino a due tre decenni fa l’aiuto familiare era una condizione normale che materialmente agevolava la crescita dei bambini e vinceva l’isolamento delle giovani madri. In altre parole una mamma, nella famiglia di trent’anni fa, difficilmente si ritrovava da sola col suo bambino.
Col lavoro femminile diffuso, col dislocamento dei membri delle famiglie l’uno lontano dall’altro (spesso proprio per ragioni lavorative) e in generale con una mutata considerazione degli impianti familiari e delle priorità individuali, molte cose sono cambiate.
I legami “invincibili” di cui le famiglie erano testimoni si sono rotti e il risultato è che quella moderna è divenuta la cosiddetta famiglia mononucleare.
Viene dagli Usa la notizia di una tragedia familiare che, senza timore di sbagliare, può essere classificata come un dramma della solitudine: un bambino di appena quattro anni ha custodito per quattro lunghi giorni il corpo della mamma morta, è rimasto da solo accanto al cadavere della madre, chiuso in casa e senza mangiare.
- Si presume che la madre, Kiana Workman, 38 anni d’età, sia morta per cause naturali.
La famiglia viveva a Brooklyn, New York, in un grande complesso residenziale ove disponeva di un appartamento di proprietà della nonna del piccolo. La nonna al momento della tragedia non coabitava con la “piccola famiglia” perché temporaneamente ricoverata presso una casa di cura dopo un intervento chirurgico.
- Sono stati gli addetti alla manutenzione del residence ad allertare le autorità, non lo hanno fatto perché conoscevano la famiglia e la donna, non lo hanno fatto perché qualche vicino non aveva più visto la mamma e il bambino, ma lo hanno fatto insospettiti dal tanfo che proveniva dalla casa.
Dietro la porta le autorità hanno trovato un orfano di 4 anni denutrito e disidratato che massaggiava la mamma morta con una crema idratante nel tentativo disperato di “risvegliare la sua regina”.
Il piccolo è stato ricoverato e curato, non aveva mangiato né bevuto, era rimasto accanto alla sua mamma passata a miglior vita … ma la morte è un concetto difficile da comprendere, è doloroso e complesso per gli adulti, figuriamoci quanto possa esserlo per i bambini!
Questa vicenda mette in luce il dolore e la pericolosità insiti nella solitudine e nella vita frenetica, nell’isolamento e nella indifferenza che spesso ci allontana dagli altri … finendo poi per allontanarci dai valori della vita.