Recentemente la sicurezza degli utenti di facebook è stata messa in discussione dalla diffusione virale di un video pedopornografico immesso proprio sulla piattaforma di Marc Zuckerberg.
Il video, caricato su facebook attraverso un comune aggiornamento di stato (azione che possono compiere tutti gli utenti), ha permesso la veloce diffusione in rete delle immagini di una violenza carnale la cui vittima era una bambina.
I dettagli sul video, diffusi dai media sono diversi:
il girato è partito dall’Inghilterra ma la stampa britannica fa sapere che le 16 mila condivisioni e gli oltre 4 mila “Mi piace” ricevuti dal link lo hanno
portato ben oltre i confini del Regno Unito.
Qualche testata giornalistica ha avanzato un’ipotesi seria quasi quanto un accusa: su facebook si condivide e si esprime il proprio gradimento assai spesso senza neanche esplorare il link, tal volta ci si ferma alla frase che accompagna l’url e non si entra nel merito di quello che il social sta proponendo. In altre parole chi dice questo afferma che il popolo di facebook elargisce “Mi piace” e condivisioni a casaccio e spesso commette degli errori di valutazione, ma si sbaglia in ragione della sua stessa superficialità!
In parte questa considerazione può essere condivisa, tuttavia va precisato che la responsabilità del social network in tema di controllo e difesa dei suoi iscritti non può essere negata, non è pensabile che l’utente debba su facebook rimanere “indifeso”.
Lo spazio che ciascun individuo occupa su facebook dovrebbe in linea di principio essere “garantito e protetto” dai gestori della piattaforma. Nel caso del video pedopornografico nessuna protezione si è dimostrata attiva ed efficace. Il girato si è diffuso in modo virale.
Il video ha ricevuto consensi anche in Italia?
Nessuna fonte ufficiale conferma né smentisce che il video sia giunto sulla piattaforma italiana di facebook, non è dato sapere cioè se utenti italiani abbiano cliccato su “Mi piace” o peggio lo abbiano condiviso.
Cosa potrebbe succedere se il video avesse varcato il confine web del nostro Paese?
L’Italia garantisce massima tutela ai minori vittime di violenza:
il nostro ordinamento giuridico considera la pedopornografia come strumento e risultato di aberranti reati contro i minori e appresta serie misure limitative punendo fortemente chi detiene materiale di tale fatta o chi ne favorisce la diffusione.
- Se sulla piattaforma italiana di facebook circolasse o fosse circolato un video pedopornografico facebook potrebbe essere ritenuto responsabile della detenzione e della diffusione di tale materiale, per questo sarebbe anche perseguibile legalmente.
- Alla stessa stregua sarebbe legalmente perseguibile chiunque abbia apprezzato il video condividendolo o cliccando “Mi piace”. Nel caso di specie si configura il reato di divulgazione di materiale pedopornografico:
il video pubblicato o condiviso su facebook viene (attraverso la pubblicazione o la condivisione) messo nella disponibilità di altri utenti realizzando la cosiddetta divulgazione, intesa come possibilità offerta ad altri di visionare, condividere e usare il materiale incriminato.
Cosa potrebbe accadere a quegli utenti italiani che eventualmente hanno cliccato “Mi piace ”?
- Se il giudice ravissase nel “Mi piace” l’intento di promuovere il video potrebbe punire gli utenti che hanno espresso il loro “I Like”. E ciò perché l’ordinamento giuridico italiano prevede la possibilità di colpire e punire anche chi istiga alla pedopornografia o rispetto ad essa fa apologia.
Le pene comminate per tali reati sono tutte giustamente salate ed hanno sempre carattere detentivo, il reo finisce cioè in galera.
È il caso di ribadire che non è detto che il video abbia raggiunto la piattaforma facebook italiana, va chiarito pure che in merito non vi sono precedenti giuridici e va precisato che senza dubbio la polizia postale mantiene sempre alta la guardia in merito a simili ipotesi di reato.
Resta il fatto che facebook, per quanto stimolante, divertente, libero ed aperto continui a dimostrare di essere un luogo difficile da controllare, in questo senso il buon senso deve sempre guidare le scelte individuali:
- lasciate e segnalate le pagine sospette;
- aprite tutti i link e segnalateli a facebook e alla polizia postale in caso di necessità;
- di tanto in tanto fate pulizia nelle amicizie e cancellate le persone di cui non siete sicuri;
- controllate i filtri per la privacy a vostra disposizione ed adoperateli.