In questi giorni tra le pagine facebook che parlano di Città della Scienza c’è una foto che mostra le pagine di un quaderno delle elementari.
Sul quaderno c’è un tema di un bimbo, Ciro, di nove anni, napoletano. Il tema recita così:
“Il 4 Marzo 2013 è stata incendiata la Città della Scienza e per me è stata una cosa bruttissima. Quando ho sentito la notizia io stavo per scoppiare in lacrime. Era stata fondata a Bagnoli di Napoli dove c’è molta concentrazione di malvivenza, ma poi è stata fatta li proprio per spaventare i malviventi che hanno paura della cultura, perchè sottrae persone alla criminalità. Poi chi ha bruciato questo posto ha bruciato il materiale ma non le nostre idee. Non farò mai e poi mai il malvivente perchè diventerò istruito e lavorerò. Ho dimenticato di dire che questa Città della Scienza è stata fondata da Vittorio Silvestrini che pensa che noi bambini cambieremo il mondo. Io appena penso alla Città della Scienza che è stata bruciata in fondo al cuore mi sento malissimo.”
Non credo servano altre parole per commentare i fatti.
Vorrei commentare però il pensiero di Ciro. Il pensiero di un bambino che è più Grande di quello di tanti “piccoli” adulti.
- Chi ha dato fuoco a Città della Scienza non cancellerà né brucerà mai i pensieri dei nostri figli.
- Chi studierà, contribuirà a costruire un futuro migliore.
- Chi studierà avrà i mezzi per combattere non solo la criminalità, quella che compie atti criminali, ma anche la criminalità che si insinua nei comportamenti ordinari, di tutti i giorni.
La conoscenza, l’istruzione, la scuola, la cultura sono le uniche armi che hanno i nostri figli per migliorare il mondo.
Se questo tema fosse vero, se cioè fosse un tema originale scritto da un bimbo di scuole elementari, vorrei lodare Ciro, ma anche le maestre. Ce ne sono tante, come ovunque nel mondo lavorativo, che “lavorano”, e ce n’è invece che “svolgono una missione”. 10 e lode alle maestre che hanno dato questo tema alla classe.
E se anche questo tema non fosse stato scritto da Ciro, di nove anni, che servano da monito le ultime parole contenute: “Per diventare delle persone perbene ricordatevi queste solenni parole: bisogna rispettare sempre la legge e dire di no alla criminalità!“