Oggi, 14 novembre, ricorre la giornata mondiale del diabete.
L’iniziativa serve non solo a sostenere coloro che già combattono la malattia, ma anche a sensibilizzare e ad orientare verso la prevenzione. Purtroppo questa patologia interessa un numero sempre crescente di persone, si stima – ed il dato è allarmante – che nel 2030 i malati di diabete saranno ben 438milioni.
Ma cos’è il diabete?
In gergo medico si dice che chi è affetto da diabete soffra di iperglicemia, il diabete in pratica determina l’accumulo di elevati livelli di glucosio nel sangue a causa di una alterata quantità o funzionalità dell’insulina. Che cosa è l’insulina? Essa è un ormone, il suo compito è consentire al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo essenziale sfruttamento come fonte energetica. Ove il comune comportamento dell’insulina si alteri il glucosio si accumula nel circolo sanguigno e si sviluppa il diabete.
Oggi in 500 piazze italiane saranno messi a disposizione di tutti piccoli presidi diabetologici. Non trascurate l’importante opportunità di controllare la vostra salute e di fare prevenzione. Oggi la prevenzione al diabete è di fatto possibile!
Lo slogan dell’iniziativa recita <<Corriamo più veloci del diabete>>, una vita sana, una buona cultura alimentare ed un’equilibrata promozione dello sport fanno moltissimo contro la malattia.
Nei presidi diabetologici, grazie all’instancabile lavoro dei volontari (medici, paramedici ed associazioni di pazienti) potrete raccogliere informazioni utili sulla lotta alla malattia, ma soprattutto potrete effettuare gratuitamente l’esame della glicemia. Con una sola gocciolina di sangue, prelevata dal polpastrello di un dito semplicemente con una innocua punturina, è possibile conoscere il livello di glucosio presente nel nostro sangue.
Ci sono soggetti più esposti al rischio di diabete, che devono controllare con maggiore costanza ed attenzione il loro stato di salute. Tra i soggetti a rischio anche le mamme che hanno sofferto di diabete gestazionale e quelle che hanno partorito bimbi di peso superiore a 4 chilogrammi.
Con l’aiuto della Dott.ssa Daniela Brancaccio e con l’ausilio del sito:
www.fda.gov (da cui sono tratte le informazioni che seguono) chiariamo cos’è il diabete gestazionale
IL DIABETE GESTAZIONALE è un tipo di diabete che si sviluppa o è diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza. Le donne a rischio ovviamente sono coloro che in una precedente gravidanza hanno manifestato tale patologia. Altri fattori di rischio sono dati dal peso del bambino che aspettano, se esso è più elevato del normale, dal sovrappeso e obesità della madre stessa oppure dalla presenza di una storia familiare di diabete.
La diagnosi di solito avviene a 24 – 28 settimane di gestazione, ma se il medico ha dei sospetti può controllare prima.
Tale patologia è un problema da considerare perché può causare conseguenze spesso anche gravi, prima fra tutte la possibilità di sviluppare il diabete anche dopo la gravidanza, inoltre il bimbo può essere più grande del normale e creare problemi anche nel parto tanto da rendere necessario il cesareo. I bambini di grandi dimensioni soffrono inoltre più spesso di traumi da parto, inoltre dopo il parto il bimbo può avere pochi zuccheri nel sangue ma ciò si risolve con le prime poppate.
Prima di restare incinta dunque è bene parlare con un medico per sapere come ridurre il rischio di contrarre tale patologia, è bene anche fare attività fisica per almeno mezz’ora cinque giorni a settimana, nonché scegliere cibi sani con pochi grassi e ridurre le calorie giornaliere e cercare di mantenere il peso adatto.
Nel caso in cui tale patologia si contragga in gravidanza, bisogna attenersi ai consigli del medico e fare controlli periodici della quantità di zucchero nel sangue, mantenersi sempre fisicamente attive e scegliere cibi sani.
Il miglior modo per evitare il diabete dopo il parto è sottoporsi a test già tra la sesta e la dodicesima settimana dopo la nascita del bambino e in seguito ogni tre anni, mantenersi attive, scegliere cibi sani anche in questo caso, mantenere un peso normale e ovviamente chiedere consiglio al medico riguardo alla migliore prevenzione.