Oggi è la Giornata Mondiale del Rene (World Kidney Day), promossa dalla Società Italiana di Nefrologia (Sin) e dalla Fondazione Italiana Rene (Fir) per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza fondamentale dei reni e per ribadire la necessità di una diagnosi precoce della malattia renale, prevenendone l’evoluzione e le complicanze.
In Italia, e nel resto del mondo, le malattie renali sono in continuo aumento e troppo spesso le persone si ammalano senza nemmeno accorgersene, giungendo alla dialisi e al trapianto: da qui nasce la necessità di un’informazione accurata sull’importanza dei reni e sugli stili di vita e dietetici da adottare per prevenire le malattie renali.
Il 14 marzo i nefrologi italiani scenderanno in piazza e, nei gazebo allestiti in 50 piazze, sparse su tutto il territorio nazionale, offriranno gratuitamente ai cittadini un servizio di misurazione della pressione arteriosa e di analisi delle urine, che insieme al dosaggio della creatinina nel sangue sono il primo passo per diagnosticare una malattia del rene.
In occasione di questa giornata si svolgeranno anche visite gratuite e seminari informativi presso le scuole medie superiori e saranno organizzati incontri aperti al pubblico in oltre 50 Centri di Nefrologia, che allestiranno apposite postazioni informative.
La Società Italiana di Nefrologia e la Fondazione Italiana del Rene hanno stilato un decalogo per la Giornata Mondiale del Rene:
1. I reni sono organi che si possono deteriorare, spesso senza dare alcun segno o sintomo, per cui è necessario, una volta all’anno: a) misurare la pressione arteriosa e b) effettuare l’esame delle urine. Talvolta può essere necessario anche c) conoscere il valore della creatinina nel sangue e d) effettuare un’ecografia renale.
2. I soggetti a rischio di malattia renale sono: adulti con età superiore a 60 anni, ipertesi, diabetici, obesi, individui con familiarità per malattie renali e coloro che fanno abuso di farmaci anti-infiammatori.
3. Nella fase ultima della malattia renale (insufficienza renale terminale) gli unici rimedi sono la dialisi e/o il trapianto.
4. Si stima che oggi nel mondo 2.500.000 pazienti siano in trattamento dialitico per uremia cronica. Si calcola che oggi ci siano in Italia circa 50.000 pazienti in trattamento dialitico cronico.
5. Le cause più comuni che portano all’insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione arteriosa non controllata. Infatti il 72% dei dializzati nel mondo sono pazienti diabetici e/o ipertesi.
6. Il diabete si complica con il danno renale in almeno il 40% dei casi.
7. La progressione del danno renale si può rallentare con l’uso di farmaci che sono dotati di azione reno-protettiva, sia perché controllano la pressione arteriosa, sia perché riducono la proteinuria.
8. Il controllo della malattia renale è fondamentale anche perché migliora la prognosi cardiovascolare (chi è malato di rene spesso soffre di malattia cardiaca).
9. Prevenire si può: curare e controllare bene il diabete e la pressione arteriosa significa bloccare l’evoluzione del danno renale verso la dialisi.
10. I nefrologi della Società Italiana di Nefrologia (SIN) e della Fondazione Italiana del Rene (FIR) ONLUS sanno come affrontare la malattia renale: affidatevi a loro.
www.fondazioneitalianadelrene.org