I problemi di vista dei bambini incidono circa sul 20% della popolazione infantile.
Colpa di videogiochi TV e pc?
Risponde Luca Buzzonetti, responsabile di Oculistica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma: “No”.
Sollievo per ogni mamma che almeno un paio di volte al giorno avrà detto la frase “non stare così vicino” parlando ai figli incollati a cartoni animati o videogiochi.
Il fatto che il numero di bambini con problemi agli occhi sia in aumento è solo il risultato del fatto che i controlli si sono intensificati rispetto a prima, e dunque maggiori difetti si riscontrano anche in età scolare e prescolare.
Buzzonetti continua: “Oggi il 70-80% dei genitori porta i bambini dall’oculista intorno ai 3 anni, come raccomandabile. Ma è necessario arrivare al 100%. passati gli 8 anni di età, le chance di recuperare quello che si può recuperare in termini di qualità di vista si riducono notevolmente. In pratica, senza controlli precoci si toglie la possibilità ai bambini di avere una visione adeguata da grandi”.
Se non è colpa dei videogiochi è però altrettanto vero che stare all’aria aperta migliora la vista. La TV e i videogiochi dunque fanno più male alla socializzazione che alla vista, senza contare il pericolo obesità.
I piccoli in Italia soffrono di disturbi visivi in percentuale simile alla media europea.
La miopia colpisce circa il 25% della popolazione di età tra i 13 e i 15 anni, mentre l’ipermetropia è un difetto riscontrato tra i più piccoli.
Buzzonetti conferma: “Il bambino nasce ipermetrope naturalmente e crescendo, il difetto può ridursi o scomparire. A 17 anni l’ipermetropia riguarda lo 0,5% dei ragazzi”. Ma oltre ai difetti visivi l’occhio è soggetto anche ad allergie, e in numero sempre maggiore. Le allergie non sono dannose per la vista ma coinvolgono l’organo e lo mettono in sofferenza perché lo sfregamento degli occhi può favorire malattie che possono anche portare, in casi limite a gravi conseguenze.
Il consiglio alle mamme è dunque un controllo precoce della vista, anche nei piccolissimi.