L’altra sera, all’ennesima puntata dell’ennesimo reality che ha per soggetto aspiranti e futuri chef ho ripensato alle torte che faceva mia nonna. Precisamente era una prozia che io e mia sorella chiamavamo nonna. Ricordo bene, faceva il pan di spagna, lo bagnava, lo decorava con una crema pasticcera che aveva un peso specifico pari a quello del piombo, e la ornava con delle improbabili decorazioni: alla fine metteva qualche ciliegia candita qua e là e la torta era in tavola.
Oggi se fosse ancora in cucina avrebbe sicuramente fatto un corso di cake design. Avrebbe seguito la prova del cuoco con la Clerici, avrebbe imitato Benedetta Parodi che in 8 minuti porta in tavola i cannelloni fatti in casa, ripieni di ragù di cinghiale, fatto in 8 minuti, in un piatto da portata di porcellana Limoge.
Perché si sarebbe detto: non ci sonno più le nonne di una volta. E sicuramente non ci sono più le torte di una volta.
Ormai il cake design invade tutto e tutti. Nelle vetrine delle pasticcerie si vedono capolavori che neanche Michelangelo, in TV spopola il Boss delle torte, per ogni occasione si va alla ricerca della specialista di “quella” torta. Chi si dedica ai cupcakes, chi crea cake pops, delle specie di lecca lecca di pan di spagna decorato, chi decora le torte nuziali meglio della Cappella Sistina (in tema di conclave!).
E poi, chi modella la pdz che sarebbe la pasta di zucchero, chi invece va di mmf (marshmallofondant, un impasto per decorazioni composto da marshmallows, quelle caramelle americane che sembrano cotone idrofilo). Per il ripieno si può scegliere tra la crema al burro o la praliné, la ganache o la chantilly.
Giusto per riprendere, quando ero piccola io, la mia mitica nonna mi chiedeva soltanto come volessi la torta, se alla crema o alla panna…
E che dire delle decorazioni.
Intanto bisogna chiarire una cosa che adesso necessariamente si fa (mia nonna sarebbe inorridita): spesso per le torte più o meno complicate si usano delle basi di polistirolo sulle quali porre le più arzigogolate guarnizioni.
Sotto uno strato di “plastica” c’è effettivamente un’ ottima torta, ma attenti però a chiedere come sia fatta una cake di particolare design o vi troverete ad affondare i denti in un bellissimo “drappeggio” ma dal sapore decisamente poco dolce.
Le decorazioni più fantasiose dunque. Se ne vedono di tutte le fogge, di tutti i colori e di tutti gli argomenti.
Uno in voga ultimamente ha a che fare con le torte per le nascite. Molte mamme hanno commissionato torte a forma di neonato. Ma proprio a forma di bambino neonato. Guardate le foto, la somiglianza è impressionante.
E immagino anche che ci sia voluto un lavoro lungo e complicato per far nascere questa torta. Le mani, la testa, l’espressione.
Ma non solo complicata è la creazione del dolce. Immagino anche come possa esserlo il…taglio.
Da dove cominci a tagliare una torta così? Dalla testa?
Certo, che se si presentasse una cake di questo genere in un contesto “politico” si rischierebbe di essere anche fraintesi: dopotutto si sa, i comunisti mangiano i bambini.