È quanto meno bizzarra la vicenda del “finto vescovo”: Ralph Napierski, un tedesco, originario di Berlino che, vestito con paramenti episcopali, è riuscito, in Vaticano, ad intrufolarsi tra i cardinali che si avviavano alla prima congregazione generale preparatoria al Conclave.
Non riconosciuto, è riuscito addirittura a rilasciare qualche dichiarazione ai giornalisti, a farsi fotografare con altri “colleghi”, per poi essere identificato ed espulso.
Il portavoce del Vaticano ha espresso sollievo per la conclusione dell’accaduto sottolineando come, in un tempo tutto sommato abbastanza breve, la sicurezza della gendarmeria vaticana sia riuscita a reagire e a risolvere la situazione.
Il finto vescovo, già noto alle forze dell’ordine, aveva a dire il vero qualche piccola anomalia: una veste talare molto corta, era abbigliato approssimativamente, un crocifisso con catena fuori ordinanza e una sciarpa viola al posto della fascia ma, in un primo momento, si è confuso abbastanza facilmente.
In realtà Napierski non è solo un banale mistificatore ma è un cosiddetto “vescovo vagante”, ve ne sono diversi in giro che spesso si presentano in varie diocesi e ingannano gli stessi sacerdoti. È un fenomeno preoccupante e reale anche se abbastanza marginale.
Si tratta di falsi vescovi impostori che a loro modo esibiscono documenti comprovando il loro porporato, documenti che non sono però validati e riconosciuti dalla Chiesa.
Spesso si dichiarano “ortodossi” o “vetero-cattolici”, ma in realtà non sono in comunione né con le Chiese Ortodosse né conla Chiesa Vetero-Cattolica che di fatto, per farla breve, è frutto di uno scisma che nega l’infallibilità pontificia ed è diffusa principalmente in alcuni cantoni svizzeri.
Potremmo dunque definire questi “vescovi vaganti” come vescovi autonomi che magari riescono anche a radunare alcuni sostenitori-adepti e cercano di essere legittimati da una certa popolarità seppur modesta.
Questo fenomeno nasce dal fatto che, secondo la dottrina cattolica, un vescovo, anche se separato dalla comunione con Roma, conserva la potestà di consacrare vescovi e ordinare sacerdoti, catena che da’ origine a questa sorta di gerarchia parallela.
Il fatto che ciò sia valido non significa appunto che sia legittimo e di fatto non lo è.
Sembra che vi siano diverse migliaia di questi vescovi vaganti e autonomi, si arriva perfino a consacrazioni fatte per posta o di donne.
Spesso i vaganti sono solo personaggi un po’ megalomani e avventurieri, spesso un po’ truffaldini e lucratori, vendono titoli e indulgenze come nel più buio Medioevo, altre volte vi è una convinzione che va al di là della propria semplice affermazione personale ma si sogna di ricreare una forma antica di cristianesimo, alcuni si sentono parte di una sorta di missione senza magari essere dei truffatori, sottolineando aspetti di teologia e morale che dissentono dalla Chiesa.
Ralph Napierski sembrerebbe appartenere a questo secondo “genere”, si sposta frequentemente tra Australia, Inghilterra e Germania, ha una piccola “organizzazione”, predispone liturgie celtiche sostenendo tesi vicine a quelle di Dan Brown per intenderci, sostiene omosessuali e lesbiche, proclama uno yoga evangelico.
In realtà sotto questa apparenza affascinante e apparentemente innocua, si nasconde un personaggio che vive vendendo titoli cavallereschi ovviamente inesistenti e lauree altrettanto fantasiose: sostiene infatti di essere addirittura a capo di un’università.
La maggior parte di questi vescovi falsi nasce dalle consacrazioni episcopali illecite celebrate dall’arcivescovo emerito di Hué, il vietnamita Pierre-Martin Ngô-Dinh Thuc, fratello del presidente del Vietnam del Sud e morto una trentina di anni or sono.
Egli accusavala Santa Sededi avere abbandonato ai comunisti il Vietnam, aveva idee ultra-conservatrici e decise di lasciarela Chiesa Cattolica.
Pensate che in realtà di personaggi bizzarri di questo stampo ce ne sono molti, tanto da aver eletto anche diversi Papi o meglio antipapi, come lo spagnolo Clemente Domínguez y Gómez che si è proclamato Pontefice con il nome di Gregorio XVII.