E’ stata un po’ la versione che ho dato a mio figlio. L’altra sera guardavamo insieme le notizie al TG. Pensavo, una pioggia di meteoriti vere, altro fatto che forse non capiterà più di vedere. Per mio figlio maggiore è stato meglio di una lezione di scienze. Ma poi il piccolo mi ha chiesto se i meteoriti sarebbero potuti cadere anche a casa nostra. Ed io gli ho risposto che no, perché adesso che lo sappiamo, i telescopi potenti intercettano gli asteroidi prima che entrino nell’atmosfera, sparano dei missili e sbriciolano i meteoriti grandi facendoli cadere in mare. Mio figlio si è rasserenato.
Invece potrei avergli detto la verità.
- Il meteorite che ha colpito la regione degli Urali due giorni fa era stato intercettato dai telescopi dell’Accademia Russa delle Scienze, e dai loro calcoli pesava 10 tonnellate. E’ esploso ad una velocità di 18 km al secondo ad una distanza da terra di 20 kilometri.
Ci sono state nove esplosioni, una prima a circa 55 km dal suolo, poi la pioggia di schegge che ha fatto migliaia di feriti e danni in molti edifici.
L’energia rilasciata dall’esplosione è stata 30 volte superiore a quella della bomba atomica che ha distrutto Hiroshima.
Ma questa dinamica sembra abbia fatto concludere che l’asteroide sia stato intercettato e fatto esplodere con un missile a salve, cioè senza esplosivo, per evitare che l’impatto di un masso di 10 tonnellate facesse più danni di una pioggia di frammenti.
Un caso simile si è verificato infatti negli Stati Uniti nel 2008. L’obiettivo non era un meteorite ma un satellite malfunzionante. Fu abbattuto da un RIM-161 prima che toccasse il suolo.
Insomma, per questa volta l’Armageddon è scampato, l’unico rimpianto è stato non avere avuto Bruce Willis a salvare il mondo.