Il Neues Museum di Berlino, per celebrare i 100 anni della scoperta del busto della regina Nefertiti, ha organizzato una mostra imperdibile dedicata interamente a lei e al periodo in cui visse.
Oltre al suo busto, un vero capolavoro, la mostra «Nella luce di Amarna. I 100 anni della scoperta di Nefertiti», espone eccezionalmente circa 400 reperti provenienti dai musei di Berlino, il British Museum, il Louvre e il Metropolitan di New York. Oggetti della vita quotidiana, del periodo del faraone eretico Akhenaton (Amenophi IV), fondatore della città di Akhetaton nel 1346 a.C., marito di Nefertiti e padre del famoso Tutankhamon.
La mostra che resterà aperta fino al 13 Aprile 2013, ha come obiettivo di mostrare e far comprendere il contesto storico-culturale del tempo di Nefertiti.
Tutto ebbe inizio il 6 dicembre del 1912, quando il tedesco Ludwig Borchardt scoprì il busto della Regina Nefertiti nella città imperiale di Akhenaton, Amarna,oggi conosciuta anche come Tell el-Amarna; e con l’inganno lo portò in Germania. Ancora oggi l’Egitto continua a chiederne la restituzione.
Tra le varie opere merita attenzione il busto di Akhenaton, che purtroppo però venne ritrovato in frammenti, ma che porta comunque la firma dello scultore artigiano Thutmose.
Bellissime le ceramiche dipinte, di proprietà della coppia reale Akhenaton-Nefertiti. Decorate con ghirlande di fiori e motivi floreali, queste anfore, bottiglie e tazze rispecchiano il benessere urbano e l’avanzamento dell’artigianato egizio del tempo.
Il busto di Nefertiti, scoperto nella bottega dello scultore Thutmosi, è grande circa 48 centimetri, e mostra una donna affascinante, quanto misteriosa, di cui si sa poco (alcuni studiosi ritengono che il padre fosse un ufficiale di nome Ay, al servizio di Amenofi III), ma che anche dopo 3400 anni mantiene intatta la sua bellezza.
Il suo nome infatti significa «La bella è giunta» ma, per onorare il dio Aton, cambiò il nome in «Neferneferuaton» ovvero «Perfetta è la perfezione di Aton». La fama della sua bellezza nasce proprio dal famoso busto, che mostra un collo aggraziato, occhi grandi di tipo nubiano, zigomi alti e sottili, il naso piccolo, e le labbra piene.
Visse nel XIV secolo A. C., ed era poco più che ventenne quando andò in moglie al faraone Amenophi IV che cambiò poi il suo nome in Akhenaton, per la sua devozione al dio Aton.
Viene sempre mostrata al fianco del consorte mentre fa offerte quotidiane ad Aton. Una donna molto amata, in quanto il re spesso si riferisce a lei con appellativi quali “dolce amore” o “colei che delizia il re con il suono della sua voce”.
Ogni stele di confine include poi un lungo preambolo che celebra le virtù della sua amata regina:
“E l’Erede al trono, padrona del palazzo, dal bellissimo volto, adorna delle duplici piume, regina della felicità, ricca di doni, al suono della cui voce il Re gioisce, l’illustre moglie del re, la sua beneamata, la Signora delle Due Terre, Neferne-feruaten-Nefertiti, possa vivere in eterno e per sempre.”