Clamore, sdegno ed orrore, sono alcune delle emozioni suscitate da un’incresciosa notizia diramata dall’ANSA nelle ultime ore. I protagonisti, una coppia di neo genitori che, dopo aver vissuto l’incubo per la perdita della propria figlia, nata morta alla 22esima settimana di gestazione, si sono ritrovati senza un feto da poter seppellire, regolare prassi prevista dalla legge italiana, a causa di un errore commesso dall’ospedale.
I fatti risalgono allo scorso mese di settembre quando una giovane donna, recatasi presso l’ospedale Sirai di Carbonia, ha affrontato un lungo travaglio pur sapendo che la sua bambina fosse già morta. Il feto, che al momento del parto pesava solo 250 grammi, è stato poi portato via. Una settimana dopo la dolorosa nascita, entrambi i genitori, originari di Calasetta, paese in provincia di Carbonia-Iglesias, hanno fatto richiesta del feto presso la camera mortuaria dell’ospedale per poter effettuare la sepoltura. Purtroppo però nessuno aveva notizie del piccolo corpicino.
Solo dopo giorni di lunghe ricerche, i genitori, supportati da un’operatrice dei Servizi sociali che aveva preso a cuore la vicenda, hanno potuto appurare la verità:
“La bimba è stata smaltita per errore tra i rifiuti dell’ospedale Sirai”.
Un vero e proprio choc per la coppia già fortemente provata dalla tragedia che li aveva colpiti, tanto da provvedere attraverso vie legali con una denuncia/querela affinchè si faccia chiarezza sull’accaduto:
“Ciò che è accaduto a me non deve succedere mai più – ha dichiarato la giovane donna – Nessuna mamma deve più patire ciò che io soffro …. Non voglio vendetta ma solo che altre donne non debbano mai poter vivere il mio inferno”.