Oggi 16 gennaio 2013, a Londra sono le 8,30 (9.30 in Italia) quando, nei pressi della stazione della metropolitana di Vauxhall, vicino al Tamigi un elicottero vola sempre più basso.
La traiettoria di volo è anomala e così, in maniera visibilmente fuori dal comune, quell’elicottero procede fino all’irreparabile, ovvero fino a quando il velivolo si scontra con una gru a ridosso di un grattacielo.
Lo schianto e il successivo crollo dell’apparecchio aereo non sono senza conseguenze, vengono coinvolte sensibilmente 2 automobili. Si sparge sangue, dolore e panico.
Il boato si perde nelle fiamme, si apre nell’angoscia, riecheggia nelle sirene dei soccorsi che frettolosamente giungono sul posto per prestare aiuto ai feriti.
È naturale pensare ad un attentato e al terrorismo, l’eco della più insidiosa e meschina guerra che l’uomo possa mettere in atto è lo spettro dei nostri tempi. Per di più l’elicottero è precipitato vicino alla metropolitana di Vauxhall non lontano dalla sede dei Servizi segreti.
Subito si ipotizza un attentato ai danni degli 007 britannici, ma loro non erano nel mirino del velivolo e nemmeno si tratta di terrorismo.
Le autorità inglesi non sembrano lasciare spazio a dubbi: siamo di fronte ad un pericoloso e assurdo incidente di volo che conta 2 morti e 11 feriti. Considerata la dinamica dell’incidente il bilancio poteva essere più drammatico.
L’elicottero avrebbe perso quota ed il pilota, complice la forte nebbia di fatto presente sopra i cieli di Londra, non sarebbe riuscito a riprendere il controllo mezzo.