Venerdì alle 8,00 è iniziata al Ministero dell’Interno la “corsa” per depositare i simboli elettorali dei partiti che parteciperanno alle prossime elezioni.
Dopo ore passate davanti ai cancelli, in mattinata sono stati comunicati “i classificati” a questa vera e propria gara.
- Il simbolo classificato primo, ma solo per ordine di arrivo è il MAIE (movimento associativo Italiani all’estero).
- Seguono poi al secondo posto il Movimento 5 stelle
- ed al terzo Rivoluzione Civile.
Ieri mentre seguivo i telegiornali, mi sono chiesta “ma che fretta avranno tutti a voler essere i primi?” mi era sembrata una scena da normale routine in città dove alle 5 del mattino vedi la gente in fila alla posta per ritirare la pensione o all’INPS in giornate affollate. Subito dopo ecco la risposta: il secondo simbolo, così come il terzo e come molti altri depositati in seguito venerdì, non sono i simboli dei partiti che si conoscono, nello specifico quello di Beppe Grillo e Antonio Ingroia, ma delle liste Civetta. E ancora a chiedermi, nel giorno della Civetta: “ma cosa c’entra Sciascia in queste elezioni?”, in effetti quasi niente, se non che il libro dello scrittore è un dramma, ed anche questi simboli.
Le liste civetta esistono da molti anni, già nel 1993 vennero utilizzate per aggirare i procedimenti di scorporo della vecchia legge.
- La lista civetta, è una lista farlocca, creata con un simbolo del tutto simile ad un’altra, che genera confusione e raccoglie preferenze grazie all’errore che induce nel votante. Dunque fatta la legge trovato l’inganno: quand’anche ci fossimo convinti per chi votare, potremmo comunque rischiare l’empeachment confondendo il simbolo.
– E dopo i simboli la successiva curiosità delle prossime elezioni sono i candidati. Proprio come nelle sfilate di moda i leader dei partiti annunciano i capilista che correranno per le votazioni del 24 febbraio.
Nella collezione inverno – primavera 2013 la lista Monti annuncia:
Valentina Vezzali alla Camera dei deputati e Maria Paola Merloni (deputata uscente del Pd) al Senato. Salvatore Matarrese in Puglia , Alberto Bombassei in Veneto e Lombardia , Mario Marazziti nel Lazio
Sulla passerella del PD sfilano:
In Lombardia Massimo Mucchetti, ex del Corriere della Sera, capolista al Senato, in Sicilia Corradino Mineo, giornalista, direttore di Rainews, capolista sempre al Senato. Nel Lazio Piero Grasso, capolista a Palazzo Madama, ex coordinatore nazionale antimafia. Al Senato – Rosaria Capacchione, giornalista del Mattino sotto scorta a causa dei suoi servizi sulla Camorra. Franceschini capolista alla Camera in Emilia Romagna, Enrico Letta alle Marche e in Campania, Finocchiaro in Puglia, Bindi in Calabria, l’ex leader della Cgil Epifani in Campania. Laura Puppato capolista in Veneto per il Senato.
- Nota di merito: il partito sembra indirizzato a candidare un massiccio numero di donne, le quote rosa si aggirano al 40%.
- Al movimento di Grillo si unisce invece chi in passato aveva sfilato per altre “maisons”; ecco Antonio Endrizzi, ex PdL oltre ad altri fedelissimi come Riccardo Fraccaro – vincitore delle parlamentarie on line volute proprio da Beppe Grillo
Nel Pdl ancora confusione e qualche nome storico:
Scajola per esempio in Liguria, la Carfagna in Campania, Silvio Berlusconi potrebbe decidere di correre da capolista al Senato nelle regioni chiave come Lombardia, Piemonte e Sicilia. Nel web si fanno anche i nomi di Diana De Feo, cioè la signora Fede, e un altro uomo simbolo, Luciano Moggi, simbolo di calciopoli……
- E poi, c’è anche CHI DICE NO. Il grande rifiuto per esempio è stato dato al PD da Rossella Urru (cooperante internazionale rapita qualche mese fa in Algeria), che declina un posto sicuro alla Camera dei deputati.
Una domanda mi sorge però: rifiuto a entrare in politica o rifiuto a collaborare col PD?