C’era una donna accanto a Melania Rea nel momento della sua morte.
Sarebbe questa “ la verità”, oggi presentata come un scoop dalla trasmissione di informazione di Canale5, “Pomeriggio Cinque” condotta da Barbara D’Urso.
In realtà già la Procura, sin dai primi atti d’indagine, aveva avanzato un’ipotesi investigativa orientata a dimostrare che Salvatore Parolisi (considerato come la mano omicida) non era il solo assassino; già si era parlato di possibili complici e da tempo si insinuava il sospetto che una presenza femminile potesse completare la scena di un crimine ancora grigio e misterioso.
Un capello lungo 20 cm è stato rinvenuto sul corpo di Melania, non è dato sapere di chi sia e si dice che potrebbe averlo portato il vento.
E un’impronta piccola, presumibilmente corrispondente ad una calzatura femminile, ha segnato la scena del delitto; anche quest’impronta non è riconducibile con certezza a nessuno. L’impronta indicherebbe che il piede, forse di una donna, avrebbe marcato con del sangue della vittima un asse di legno, esattamente sul gradino d’accesso alla casupola prefabbricata presente nel bosco dell’omicidio.
Cosa cambia oggi, qual è l’elemento nuovo che induce a parlare con maggiore certezza di una presenza femminile accanto a Melania morente?
Eva Sacchi, geologa forense di fama (a lei si deve il merito di aver datato la morte di Elisa Claps) è stata incaricata dalla Procura di Teramo di esaminare i reperti raccolti sulla scena dell’omicidio Rea.
La Sacchi avrebbe analizzato una perlina ed un brillantino sigillati in buste di sicurezza insieme alle calzature indossate da Melania al momento della morte.L’esame di questi reperti è certo e confermato.
L’esperta avrebbe stabilito che tali ornamenti non potrebbero provenire dagli abiti, dagli accessori o dai monili della vittima, diversamente sarebbe probabile e possibile che provengano dai vestiti, dagli accessori o dai monili dell’assassino o di uno degli assassini.
A queste conclusioni arriverebbe la perizia, va detto, però, che tale atto è ancora non pubblico e ciò che si sa delle risultanze della perizia emerge solo da indiscrezioni giornalistiche.
Del brillantino e della perlina, esaminati nella perizia, si conosceva già l’esistenza; in un primo momento si pensò che fossero parte delle calzature di Melania.
Barbara D’Urso avrebbe contattato il produttore delle scarpe e questi avrebbe smentito con certezza tale ipotesi, sostenendo di non avere montato brillantini e perline simili sulle scarpe di sua produzione.
L’esperta nella sua perizia, depositata presso la Procura e della quale si conoscono solo indiscrezioni giornalistiche, dichiarerebbe che è improbabile che perlina e brillantino fossero incastrati sotto la suola delle scarpe della vittima, non presentando né tracce di terriccio né altri residui in grado di indicare un contatto col suolo. Sarebbe più ragionevole pensare che perlina e brillantino siano caduti dentro le scarpe di Melania, forse proprio durante un momento concitato del delitto.