Un virus di tipo A – responsabile dell’epidemia influenzale della stagione 2012-2013 – è stato isolato al Policlinico San Matteo di Pavia in un cittadino pakistano da anni residente in Italia. Il paziente è allettato ed è affetto da una malattia cronica.
Angelo Cordone, il direttore generale dell’ospedale, ha precisato che si tratta «del primo isolamento di un virus dell’influenza stagionale in un cittadino residente in Italia. Finora, infatti, i virus dell’influenza sono stati isolati in altri tre casi, ma si trattava di viaggiatori internazionali, di passaggio nel nostro Paese».
Il cittadino di origine pakistana era stato ricoverato in rianimazione al Policlinico per patologie concomitanti e gravi complicazioni respiratorie ed è nel corso di accertamenti che «è stato isolato un virus influenzale di tipo A. Con ogni probabilità – ha detto Cordone – il contagio è avvenuto attraverso per la visita di qualche connazionale del paziente. In Asia l’influenza è già iniziata nei mesi scorsi, ed è quindi probabile che il contagio sia avvenuto così».
Quest’anno i virus influenzali in circolazione saranno tre (Victoria, Wisconsin e California) e potranno essere piuttosto aggressivi. Il picco dell’influenza, che costringerà a letto dai 4 ai 6 milioni di italiani (l’8% della popolazione), si avrà tra la fine di dicembre (grazie alle temperature miti che si sono mantenute in questa prima parte di inverno) e gennaio.
Nonostante la paura per i vaccini influenzali, scatenate dallo scandalo del divieto d’uso, per motivi di sicurezza, di alcuni lotti delle fiale Crucell e Novartis (divieto d’uso rimosso, per la Novartis, il 9 novembre scorso, perché i lotti in questione non sono mai stati distribuiti), nella sola Milano sono già stati vaccinati in 1.919, solamente 11 in meno rispetto al 2011. Ma per cantare vittoria – avverte Giorgio Ciconali, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Asl di Milano – «è ancora troppo presto».
Per proteggersi dall’influenza, il Centro Europeo per il controllo delle Malattie ha raccomandato le seguenti azioni:
- lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici);
- buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani);
- isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale;
- uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).