Se è vero che la scuola pubblica è un bene comune di cui tutti possono beneficiare perché, fortunatamente, in Italia non è destinata solo ad alcuni ceti privilegiati, è anche vero che non si possono sacrificare locali destinati a scuole concedendoli alla parrocchia.
Il comune di Bari parla di destinare una superficie interna di una scuola, circa 200 mq, alla Parrocchia Santa Croce, nonostante la dirigenza dell’istituto comprensorio abbia più volte segnalato la necessità di un pieno utilizzo dell’edificio, per agevolare l’ubicazione delle classi dell’asilo, delle elementari e delle medie.
Una parte della scuola infatti è già utilizzata dalla curia per ospitare ed dare ristoro ai senzatetto.
La polemica nata a seguito di questa situazione nasce dal fatto che il consiglio comunale ha ignorato la richiesta esposta dalla dirigenza scolastica, avallando l’intenzione di concedere l’intera area alla Parrocchia.
Tale decisione sembra sia stata concordata ufficialmente attraverso un accordo privato, anticipando di ben 4 anni l’effettiva scadenza dell’attuale concessione, facendo propendere il tutto anche per un rinnovo ventennale, provvedimento poi annullato durante il consiglio comunale del 12 ottobre scorso.
Un accordo che è sì previsto dalla legge, allor quando però non si presentino priorità diverse di allocazione dello stabile e, in questo caso, le priorità sono più che evidenti: c’è bisogno di spazio per permettere ai bambini di Bari e provincia di poter frequentare la scuola.
A tal proposito, il Movimento Cinque Stelle di Bari ha presentato un esposto alla procura per far luce sulla situazione e per segnalare la condotta non regolare della giunta comunale, ritenuta in questo caso lesiva dell’interesse comunale.
Speriamo che la curia cerchi di evitare inutili conflitti con la popolazione già infastidita e dia la priorità all’istruzione laica.