Oggi a Brindisi la scuola Mordillo Falcone ha riaperto i suoi cancelli: primo giorno di scuola ma anche prima occasione ufficiale dell’anno per ricordare Melissa Bassi e ritornare a vivere insieme alle giovani superstiti dell’attentato del 19 maggio scorso.
Melissa è l’emblema della tragedia di Brindisi ed insieme deve divenire un simbolo per i suoi coetanei: la sua atroce morte deve tradursi in un positivo monito a godere della vita, delle sue fatiche oltre che delle sue gioie.
Melissa dimostra quanto preziosa e sacra sia l’esistenza di ogni ragazzo, quale profondo valore abbia il futuro dei giovani.
Melissa è stata ricordata anche dal ministro dell’Istruzione, durante la consueta conferenza stampa di presentazione del nuovo anno scolastico, Francesco Profumo ha dichiarato: <<Siamo vicini alla scuola ‘Falcone-Morvillo’ di Brindisi per la scomparsa della nostra amica Melissa. Sarà un avvio scolastico in cui ci mancherà molto Melissa>>.
Ai giovani non dovrebbe appartenere la morte, né dovrebbero conoscere la sofferenza. Ed a loro dovrebbe rimanere estranea persino la follia umana. A Brindisi, invece, tutte queste cose: morte, sofferenza e follia sono esplose. In un attimo contro le vite di molti giovani studenti si sono rovesciati il male, la crudeltà e la furia dell’uomo.
Saggiamente la nuova preside dell’istituto, Rosanna Maci, individua il lavoro come strumento di rivalsa dei giovani brindisini feriti, lavoro come mordente, come ambizione e come riconquista della normalità.
Un team di psicologi ha sin ora sostenuto i superstiti e le loro famiglie ed è auspicabile che le imminenti scadenze dei contratti degli esperti non fermino questo sostegno.
Sul banco di Melissa dei fiori. La speranza, il dolore, la rabbia e la gioia negli occhi di Vanessa, Veronica, Selena, Sabrina e Azzurra, le cinque ragazze ferite più gravemente degli altri studenti coinvolti nella tragedia ed oggi rientrate alla Mordillo Falcone. Per loro gli applausi dei compagni, l’accoglienza della nuova preside e una commozione particolare.
Ad assistere alla riapertura della scuola anche il papà di Melissa, Massimo. “Sento la vicinanza delle altre ragazze’‘, ha detto l’uomo visibilmente provato. Il suo coraggio e il coraggio di 5 piccole grandi donne, Vanessa, Veronica, Selena, Sabrina e Azzurra, rafforzano l’ideale positivo che Melissa deve rappresentare per tutta la comunità.
Cosa accadde il 19 maggio scorso:
Giovanni Vantaggiato, imprenditore di 68 anni di Copertino (Lecce), si rese responsabile di un attentato sovversivo conto la scuola Mordillo Falcone, dinnanzi alla quale piazzò e fece esplodere un ordigno.
È reo confesso dell’attentato e per esso resta l’unico indagato, non è emersa dall’attività investigativa la presenza di complici.
Contro chi si rivolgeva la follia di Giovanni Vantaggiato?
Presumibilmente l’uomo si contrapponeva ai giudici del Tribunale di Brindisi, che riteneva responsabili di una sentenza poco severa emessa nei confronti di un imprenditore che lo aveva truffato.
Vantaggiato è ritenuto responsabile dei reati di strage aggravata dalla finalità terroristica e dalla costruzione e possesso di un arma micidiale, nello specifico la bomba che ha ucciso Melissa, ferito le sue compagne e scioccato l’Italia.