In data 20 agosto 2012, la casa farmaceutica tedesca LifeCodexx ha reso disponibile la vendita in alcuni Paesi dell’Europa di un test prenatale “fai da te”, che permette di diagnosticare se il feto è affetto dalla Sindrome di Down.
Ritenuto meno invasivo dell’amniocentesi, che può essere eseguita solo se superata la 16° settimana di gestazione, il Prenatest consiste in un semplice prelievo di sangue effettuato alla futura mamma già alla 12° settimana di gravidanza.
Al momento il test è disponibile nei paesi quali la Germania, l’Austria, il Liechtenstein e la Svizzera ed è stato inserito in più di 70 studi medici, come afferma la stessa casa farmaceutica produttrice.
Ma se da un lato c’è chi sostiene questo nuovo esame, dall’altro c’è chi lo condanna in quanto ritiene violi i diritti umani.
A schierarsi in prima linea contro il Prenatest è la Federazione Internazionale delle Organizzazioni della sindrome di Down e il delegato alla tutela dei disabili del governo tedesco, Hubert Hueppe. Quest’ultimo ha dichiarato:
“Non riesco a capacitarmi del fatto che con questo test si sia trovata una nuova strada per discriminare i disabili. Le persone affette dalla sindrome di Down vengono così discriminate nel loro diritto alla vita”.
Tale affermazione deriva dal fatto che ad oggi circa il 90% dei futuri genitori, aventi una preventiva diagnosi della sindrome di Down del nascituro, decidono di ricorrere all’aborto. Secondo Hueppe, tale decisione aumenterebbe ancora di più con questo test.
Ovviamente, la LifeCodexx difende il suo prodotto continuandone la distribuzione.