Lo smog e l’inquinamento atmosferico, si sa, non fanno propriamente bene alla salute, ancor meno se i soggetti ad essi esposti sono i bambini, le persone con problemi cardio-respiratori, le donne gravide.
In merito a queste ultime, uno studio effettuato dai ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze della Duke University di Durham, negli Stati Uniti, ha riscontrato una relazione esistente tra gli agenti atmosferici inquinanti e il rischio di maggior sviluppo di obesità o insulino-resistenza nel feto.
Secondo i dati ottenuti dalla ricerca, pubblicata sulla rivista della Federation of American Societies for Experimental Biology, l’alta esposizione allo smog presente nell’aria (trattasi prevalentemente dei gas di scarico provenienti dai veicoli presenti in strada) da parte delle donne in gravidanza può comportare rischi per il nascituro, consentendogli di sviluppare maggiormente patologie quali l’obesità e il diabete.
La ricerca è stata effettuata su delle cavie (topi) da laboratorio di sesso femminile e in stato di gravidanza, successivamente divisi in due distinti gruppi: il primo è stato esposto ai fumi di scarico, il secondo no.
I test hanno così permesso di riscontrare che i nati dalle mamme esposte all’inquinamento, indipendentemente dalla dieta seguita, hanno presentato un elevato tasso di insulino-resistenza e di obesità, in prevalenza sui soggetti di sesso maschile.
Le similitudini tra l’organismo umano e quello animale fanno inoltre supporre che tale tesi possa avere una “base umana”; ragion per cui i medici raccomandano espressamente alle future mamme di evitare il più possibile il contatto con aria inquinata.