Edoardo Costa – condannato a tre anni di reclusione e due mila euro di multa per truffa e appropriazione indebita
Edoardo Costa, noto volto televisivo e attore famoso, familiare al pubblico per aver ricoperto un ruolo nella soap opera “Vivere”, è stato condannato a tre anni di reclusione per truffa e appropriazione indebita.
Edoardo Costa, alcuni anni or sono, aveva deciso di spendere la sua notorietà anche per fini benefici . E, legando il suo nome alla tutela dei paesi poveri, istituì la Onlus C.I.A.K. di cui è sempre stato legalmente responsabile.
C.I.A.K., acronimo di Construction Intelligence Association Kids Onlus,nasce come associazione senza fini di lucro, il che equivale a dire che il danaro raccolto attraverso le attività della Onlus deve essere destinato al fine benefico per cui la stessa è nata.
Costa, quale legale amministratore, della C.I.A.K. è stato condannato a tre anni di reclusione e duemila euro di multa per truffa e appropriazione indebita. Dovrà, inoltre, un risarcimento per un totale di settemila euro alle tre parti civili costituitesi in giudizio.
Sono parti civili i soggetti che eccepiscono di avere sofferto un danno in conseguenza di un atto illegale o illecito: nella fattispecie la distrazione del danaro dai fini istituzionali della Onlus è l’atto non lecito commesso da Edoardo Costa.
Costa avrebbe truffato coloro che hanno sostenuto, sponsorizzato e ospitato le iniziative della sua associazione, in senso morale e ampio la truffa raggiunge pure il pubblico. E avrebbe distratto dal patrimonio della associazione una ingente somma di danaro, della quale, appunto, si sarebbe indebitamente appropriato.
La truffa è traducibile in una cifra pari a 205 mila euro. L’appropriazione indebita è quantificabile per un totale di circa 138 mila euro.
Chi ha smascherato Edoardo Costa? A dare impulso all’inchiesta, iniziata nel 2008, furono alcune puntate di denuncia di Striscia la Notizia, la nota trasmissione di inchiesta indagava sugli spettacoli firmati da Costa in Nome della C.I.A.K.
Lo scopo di Striscia la Notizia era verificare l’effettiva destinazione delle somme di danaro raccolte in occasione di eventi e serate di beneficienza attraverso la C.I.A.K.
Le serate erano tutte promosse dallo stesso Costa in nome della solidarietà. Striscia la notizia metteva in dubbio che i proventi fossero effettivamente destinati ai bambini poveri.
L’avvocato di Edoardo Costa, Enrico Allegro, ha dichiarato che presenterà ricorso avverso la sentenza, attendendo per ora le motivazioni che verranno rese note tra 30 giorni.
Costa aveva raccolto fondi anche attraverso la vendita del suo calendario e si professava ambasciatore per questa causa, all’apparenza lodevole e nobile.
Peccato!
È assai triste che un’operazione di beneficenza si riveli una bufala. Non dimentichiamo che quando si fa appello ai bambini bisognosi anche chi è in difficoltà cerca di aiutare come meglio può …
… è innegabile che storie come questa vadano sicuramente a danneggiare chi la beneficienza la fa veramente.