Oggi, attraverso una nota, Bruno Leporatti, avvocato difensore di Francesco Schettino, ha reso noto alla stampa la decisione da parte presa dal gip di Grosseto di revocare gli arresti domiciliari al comandante della nave da crociera Costa Concordia:
“Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Grosseto, Valeria Montesarchio, in accoglimento di istanza per la sostituzione della misura cautelare in atto, ha disposto la sostituzione degli arresti domiciliari nei confronti del comandante Francesco Schettino, con l’obbligo di dimora nel comune di Meta di Sorrento”.
Schettino si trovava agli arresti domiciliari dal 17 gennaio, dopo esser stato arrestato perché ritenuto il principale responsabile del naufragio della Costa Concordia, avvenuto lo scorso 13 gennaio, nel cui corso hanno perso la vita 32 persone, due delle quali risultano ancora disperse.
E mentre le indagini sulle responsabilità dell’accaduto sono ancora in corso, il comandante rende noto, attraverso un memoriale che sarà trasmesso stasera su Canale 5 nel programma “Quinta colonna”, la sua verità sull’accaduto, la sua ricostruzione dei fatti di quella tragica notte.
“In quel momento una mano divina si è sicuramente posata sulla mia testa. – racconta – Se avessi continuato su quella rotta, avremmo colpito lo scoglio con la prua. Sarebbe stata un’ecatombe …. Subito dopo l’incidente avrei potuto affermare: <<Ma dove mi avete fatto sbattere? Cosa mi avete fatto combinare?>> ma non sono un codardo, in quel momento bisognava essere lucidi, la priorità non era individuare i colpevoli, ma agire, senza perdere la calma”.
Quante versioni abbiamo ascoltato di quella tragica notte?
Quanti racconti, veritieri e non, sono stati dati in “pasto” alla stampa?
Beffeggiato, odiato e deriso da tutto il mondo, Schettino però, attraverso questa sua confessione, riesce a dire un’unica importante verità, ossia:
“La nave sarà ricostruita ma le persone non potranno purtroppo ritornare in vita e le ferite più profonde rimarranno a poche persone. E per tutta la vita”.