Si diventa mamme per un fisiologico meccanismo del corpo che dovrebbe essere sostenuto da una aspirazione dell’animo. Nelle maternità consapevoli l’istinto fisico alla procreazione è di fatto preceduto dalla scelta di generare. E una riflessione sentita e profonda sulla maternità, precedente alla conquista dello stato di gravidanza, certamente aiuta a vestire i difficili panni della mamma.
Diversamente quando una cicogna dirige inaspettatamente il suo volo verso una donna non solo la sorprende ma spesso la sconvolge. Così l’arrivo imprevisto di un figlio può essere un trauma che a volte si vive intimamente e profondamente chiuse in un silenzio tinto di vergogna e paura .
Il corpo si trasforma per accogliere il figlio, lo fa con meccanica naturalezza e seguendo dei procedimenti fisiologici. Alla fisiologia del corpo non corrisponde necessariamente una accettazione pacifica dei mutamenti fisici ed emotivi che la nascita di un figlio porta con sé. Ecco che divenire mamma può portare (e di norma porta) a delle riflessioni anche complesse da elaborare, specchio di dinamiche interiori personali, immense e delicatissime.
Una volta, quando le famiglie erano ancora chiuse, strette, compatte, organizzate come un grappolo intorno alle madri delle madri ed ai padri dei padri, le nonne e i nonni rivestivano il ruolo di depositari dei segreti della vita. A loro si affidava la puerpera e la sua istruzione da mamma. Spesso le nonne si facevano parzialmente carico della cura e dell’educazione dei bambini, ciò dipendeva dal fatto che la vita familiare aveva un’organizzazione gerarchica e rigida. Questo antico modello di comunità familiare certamente soffocava l’autonomia personale ma, di contro, realizzava una maglia di aiuti e sostegni che non lasciava spazio alla solitudine. Oggi i grappoli familiari si sono sciolti e i chicchi d’uva sono rotolati lontano a far vino da soli.
I nuclei familiari moderni sono più piccoli e compatti, le donne lavorano, lo fanno come e di più degli uomini, alla stessa stregua dei mariti producono reddito ed impegnano tempo nel lavoro fuori casa. La parità tra uomo e donna (che pure tarda a realizzarsi pienamente in termini di collaborazione) ha rivoluzionato i sistemi familiari. L’età pensionistica si spostata in avanti. Le primipare sono più attempate e professionalmente affermate che mai. I nonni non sempre hanno modo e tempo per dedicarsi ai nipoti e per questo i bambini conoscono la compagnia delle baby sitters e frequentano i campi estivi.
Insomma la donna – mamma deve sempre più spesso cavarsela da sola: è una donna che prima di essere madre è donna moglie e lavoratrice, che sovente ha lasciato il suo paese, che raramente gode dell’aiuto dei familiari più stretti, che ha bisogno di lavorare per rispondere alle necessità familiari oltre che alle aspirazioni personali.
Divenire mamma è un atto d’amore a cui contribuiscono le naturali e magiche dinamiche del corpo, ma, mentre una vita nuova sboccia dal ventre, all’interno del fisico in mutamento della donna, la madre che sta nascendo sente il bisogno di uscire dalla comune solitudine in cui vive e di comunicare. Ecco perché si entra in rete.
La comunicazione che una mamma cerca deve essere libera: libera dal giogo dei giudizi travestiti da consigli, libera dagli sguardi indiscreti e impiccioni e dalle domande sconvenienti.
Il web aiuta a comunicare liberamente. Il popolo della mamme in rete comunemente conosce e rispetta la sensibilità della colleghe in dolce attesa, neomamme o bis e tris mamme, ciò in quanto esso è un popolo animato dallo stesso intento di condivisione. Ecco perché si diventa mamme comunicative ed attive nella rete.
Perché sono diventata una mamma blogger? Perché alle cinque del mattino, anzicchè dormire, scrivo? Perché adoro il rumore dei tasti nel silenzio della casa, e sentendo il respiro dei bimbi che mi ispira godo nel condividere questa Vita da Mamma.
Due anni fa nella giornata del 21 di giugno Vita da Mamma pubblicava il suo primo articolo …
… oggi il nostro Blog compie 2 anni.
Due anni fa nasceva una rete di mamme con tanta voglia di raccontarsi e una giovane redazione incominciava a tessere una rete rosa che oggi coinvolge molte storie, racconta di tante esperienze e sostiene il percorso di numerose mamme.
I blog sono il luogo della comunicazione moderna, sono la piattaforma più avanzata del vivere in comunione e condivisione, nel civile rispetto delle individualità che si animano dietro le tastiere.
La rete può divenire luogo di incontri intimi, sinceri e profondamente veri.
Oggi VitadaMamma spegne la sua seconda candelina! A soffiare su una virtuale torta di compleanno c’è una redazione orgogliosa e fiera a cui va tutto il mio affetto, la mia stima e la mia riconoscenza.
… “Esprimi un desiderio” … si dice così quando si soffia sulle candeline, no? … Ebbene Io desidero che la Nostra Rete Rosa arrivi a coinvolgere sempre più mamme rappresentando, come ha fatto, sino ad ora la magia e la verità della “Vita da Mamma”.
Vita da Mamma è piangere, arrabbiarsi, domandarsi se stiamo facendo la cosa giusta per poi scoprire che ogni lacrima, ogni nervosismo ogni domanda hanno accresciuto i nostri bimbi e noi stesse
… buon lavoro da Mamme e Buona Vita da Mamma a Tutte!