Durante la gravidanza la donna si affida alla natura, nel corso dei nove mesi di gestazione la procreazione si realizza nel ventre spontaneamente e la donna diviene mamma guardando la pancia crescere ed adattandosi ai cambiamenti del suo corpo.
Dopo il parto la donna è chiamata all’accudimento del neonato: da subito allena la sua sensibilità materna, si impegna per comprendere i bisogni del bambino e si sforza di soddisfarne ogni esigenza. Non di rado le puerpere restano incantate a fissare la loro creatura per ore, è l’estasi dell’artista che ha compiuto la sua opera! Ma, questa osservazione silente e delicata, è anche un modo per conoscere quel figlio che ci è cresciuto dentro, che ci appartiene e che ci rappresenta.
L’incanto che si prova nell’ammirare il neonato – anche dormiente – è spesso rotto da una paura ricorrente nei genitori: “Mio figlio respira bene?”
La respirazione del neonato, il ritmo con cui il piccolo appena nato aspira ed inspira, sono non di rado causa di timore ed ansia.
Il neonato respira profondamente, i fiati hanno una cadenza incessante ed intensa che sembra ancora più incalzante nel suo piccolo corpo. Niente paura! I ritmi respiratori del lattante possono essere a tratti più intensi di ciò che a noi parrebbe normale; se il piccino non cambia colore e ricomincia presto e da solo a respirare in modo regolare allora sta bene ed è tutto assolutamente normale e fisiologico.
I genitori, tuttavia, non hanno le traveggole e di fatto osservano un atteggiamento respiratorio proprio del bambino: la cosiddetta respirazione periodica.
Non infrequentemente accade che il neonato (soprattutto durante il sonno) manifesti una respirazione apparentemente alterata o complessa:
prima respirazione normale, poi passaggio ad un ritmo respiratorio iperveloce, in seguito una brevissima pausa respiratoria e poi di nuovo un respiro normale. E dopo poco un nuovo ciclo respiro normale – ipervelioce – pausa e normalità.
Questo atteggiamento respiratorio prende il nome di respirazione periodica ed è un’anomalia respiratoria tipica dei neonati, innocua e non allarmante.
Il genitore deve osservare il bambino e sincerarsi che le pause respiratorie non durino più di un paio di secondi, che il colorito del bambino non muti e che la respirazione ritorni spontaneamente normale. Queste condizioni rilevano che il bebè sta bene e che il suo atteggiamento respiratorio non è preoccupante.
- Da cosa dipende la respirazione periodica e perché “inficia” la tranquillità del fiato dei lattanti?
La respirazione parte dal cervello ed è un impulso vitale istintuale. Il cervello del neonato è in via di sviluppo e nella porzione di esso deputata al controllo della respirazione ci sono lavori in corso, ovvero i meccanismi sono ancora in fase di perfezionamento. La respirazione periodica gradatamente sparisce con la crescita del bimbo e di fatto scompare quando il cervello perfeziona lo sviluppo della sede cerebrale deputata al controllo del respiro.
I bambini molto piccoli introducono i genitori in un universo da esplorare, ci guidano in un mondo da scoprire e ci insegnano un linguaggio fatto di gesti, sensazioni ed esperienze tutte da acquisire. I dubbi che un neonato fa esplodere nel cuore di una mamma sono molteplici, è sempre giusto dirimerli cercando di non lasciare domande irrisolte. La serenità di un genitore dipende dalla consapevolezza del benessere del figlio. In questo senso confrontatevi sempre col vostro pediatra creando col dottore che cura il bambino un rapporto di fiduciosa confidenza.
Fonte: le argomentazioni mediche su cui fonda l’articolo sono state tratte dal testo di Laura Zibners “Aiuto, Mio figlio ha ingoiato un bottone” Guida antipanico per neogenitori – Giunti Editore