Aggiornamento Brindisi
Col proseguimento delle indagini, la matassa del caso “attentato alla scuola Morvillo Falcone” di Brindisi si dipana.
Il giudice per le indagini preliminari dichiara, a proposito delle indagini preliminari sull’ordinanza di custodia cautelare che Giovanni Vantaggiato, attentatore reo confesso sotto interrogatorio, avrebbe avuto dei complici perlomeno nella fase preparatoria della strage. Elemento confermato dai testimoni e dallo stesso Vantaggiato.
Un testimone racconta particolari riguardo al complice che è stato visto spostare a spinta il cassonetto verso la scuola il 19 maggio all’1.30.
L’uomo è descritto come un individuo robusto, alto pressoché 1,80 mt, con “una corporatura robusta e spalle larghe… e un naso pronunciato”, vestiva con pantaloni e giacca neri, sulla testa portava un cappello con visiera.
Ad avvalorare la tesi della presenza di un complice, oltre alla lontananza della descrizione fisica del soggetto rispetto al Vantaggiato, le dichiarazioni del Vanni che più volte parlava al plurale riferendosi agli atti preparatori della strage, durante l’interrogatorio.
Tra i papabili moventi del delitto, si fa strada la teoria che riconduce l’atto a gesto dimostrativo per attirare l’attenzione delle istituzioni, accusate di non tutelare chi subisca danni a causa di inadempienze altrui. Ciò con riferimento alla truffa che il Vantaggiato asserisce di aver subito, rimasta pressoché impunita.
La scelta della scuola, potrebbe non essere casuale come il Vanni avrebbe voluto far credere. L’istituto era frequentato dalla fidanzatina del figlio di Cosimo Parato, colpevole di averlo truffato e per la quale “meritava una punizione”, giacché il tribunale al quale l’uomo si era rivolto, non lo aveva soddisfatto per quella truffa subita che egli avvertiva come una beffa.
Il gip sottolinea il rischio di fuga del fermato e di reiterazione del reato in modalità probabili pressoché simili all’attentato di cui si rende protagonista. Dunque la convalida del fermo riveste anche un ruolo di protezione sociale dei cittadini.
Nel frattempo il Preside della scuola Morvillo Falcone, Angelo Rampino, appena tornato dalle ferie, pronto per presiedere lo scrutinio di fine anno, è stato sospeso per ragioni di opportunità d’ufficio. Si tratta di un provvedimento cautelativo, e non disciplinare, in virtù degli accertamenti amministrativi riguardanti dichiarazioni rilasciate in interviste, subito dopo l’attentato. La vendetta contro Rampino è stata una delle ipotesi circa il movente, a causa dell’intreccio delle due vite, quella del Vantaggiato e del preside, che potevano suggerire del rancore. Altre ipotesi imputano la sospensione del preside alla necessità scolastica di svolgere gli scrutini in un clima “maggiormente sereno”.