Sacco amniotico: Sacco che circonda il feto nell’utero, e che contiene il feto, la placenta ed il liquido amniotico.
Sacco vitellino: E’ una piccola sacca unita all’embrione; nei mammiferi (quindi anche nella specie umana) partecipa alla formazione iniziale dell’intestino, delle gonadi e delle prime cellule del sangue. Quest’ultima funzione sarà assunta dal fegato dopo l’11esima settimana. Nelle altre specie animali (pesci, rettili e uccelli), il sacco vitellino ha invece la funzione di nutrire l’embrione.
Sala parto: Ambiente del reparto maternità nel quale si svolge il parto, solitamente posto vicino alla sala travaglio dove la donna viene portata ad inizio dilatazione. Ecco un piccolo elenco delle attrezzature presenti in una sala parto tipo, pronta per un parto naturale:
Lettino: in alcune strutture ospedaliere il lettino è sostituito da una speciale poltrona, o da un lettino-poltrona, di nuova generazione la cui forma facilita in qualche modo le varie fasi del parto, grazie alla posizione in cui la donna viene posta.
Cardiotocografo: apparecchio per il monitoraggio cardiaco fetale.
Sfigmomanometro: strumento per misurare la pressione della donna.
Carrello: struttura sulla quale viene posato il neonato per essere esaminato dall’ostetrica.
Apparecchio per l’erogazione di gas anestetici: Si utilizza a scopo anestetico.
Secondamento: Periodo immediatamente successivo al parto, durante il quale avviene il momento dell’espulsione spontanea della placenta e delle membrane. Se dopo un’ora dal parto questo non avviene, si procede con un secondamento manuale realizzato in anestesia generale con il medico che provvede ad estratte la placenta.
Siamesi: Vedi Gemelli.
Sideremia: Esame che permette di individuare l’eventuale carenza di ferro nel sangue, indispensabile per far trasportare ai globuli rossi l’ossigeno. Come l’esame emocromocitometrico, questo test serve per escludere un’eventuale anemia.
Sindrome del tunnel carpale: A volte la ritenzione idrica che colpisce le donne incinta può interessare anche le mani e i polsi; questi ultimi gonfiandosi comprimono un legamento che ha la forma di un bracciale, che a sua volta comprime vari nervi che vi passano sotto, dando vita a formicolii alle dita e sensazione di torpore alla mano. In alcuni casi si può intervenire chirurgicamente anche durante la gestazione.
Sindrome di Down: Anomalia congenita caratterizzata da ritardo mentale, più o meno grave, e da vistose caratteristiche somatiche: occhi piccoli, a mandorla, di taglio più o meno obliquo, naso camuso, mandibola robusta. A Volte sono presenti anche difetti cardiaci e predisposizione a varie affezioni dell’apparato respiratorio. Tale anomalia è causata da un cromosoma in più in ogni cellula del corpo (47 anziché 46). E’ possibile evidenziare per tempo tale anomalia grazie ad un’ecografia che misuri la translucenza nucale, al Duo-test, al Tri-test ed in modo definitivo con l’amniocentesi, esame al quale tutte le donne oltre i 35 anni d’età e con storie cliniche famigliari a rischio, possono sottoporsi perché maggiormente a rischio.
Smagliature: Striature sottili, di colore rosa, che compaiono in molte donne incinte sulla parte inferiore dell’addome, sull’interno cosce e sul seno. Sono causate da un aumento ormonale che “frammenta” le fibre elastiche e dallo stiramento della pelle. Per prevenirle è consigliabile effettuare una continua idratazione della pelle, prima e dopo il parto.
Sofferenza fetale: Un ridotto afflusso di sangue attraverso la placenta e quindi un inadeguato apporto d’ossigeno al bambino, sono le cause di una sofferenza fetale che necessita di un parto immediato, anche con parto cesareo. Si parla di sofferenza fetale quando il feto mostra segni di ipossia (evidenziati durante il monitoraggio nella fase di travaglio) o se compaiono tracce di meconio nel liquido amniotico durante la rottura delle acque.
Somatotropina: Ormone prodotto dall’ipofisi che regola l’accrescimento del corpo. E’ anche detto ormone somatotropo.
Speculum: Strumento usato durante la visita ginecologica che serve per divaricare le pareti vaginali e consentire al medico di osservare lo stato del collo uterino (cervice) e realizzare, se necessario, un esame citologico. In genere, durante la gravidanza si usa solamente nelle prime visite, poiché negli ultimi mesi di gestazione il collo dell’utero diventa fragile.
Spider angioma: Particolare espressione di teleangectasia che presenta delle macchie rosse sulla pelle con piccole escrescenze a rilievo con diverse diramazioni. Facendo pressione su di esse scompaiono per qualche secondo.
Spina bifida: Incompleta chiusura di una o più vertebre che lascia scoperta una porzione di midollo spinale. Può verificarsi in qualsiasi zona della colonna vertebrale, ma solitamente è frequente nel segmento terminale. La quantità di tessuto nervoso che rimane scoperto, verificabile solo alla nascita, determina la gravità di tale patologia. Nei casi più lievi il difetto si corregge chirurgicamente con successo; nei casi più gravi, invece, i bambini colpiti sono fortemente menomati. L’assunzione di acido folico, tre mesi prima del concepimento e nel primo trimestre di gravidanza riduce l’incidenza di tale malattia.
Stetoscopio: E’ lo strumento che consente al medico di rilevare i battiti cardiaci: nel caso del ginecologo, questo userà quello di tipo ostetrico, che verrà posato sulla pancia della mamma. Oggi ne esistono alcuni più “innovativi” (chiamati stetoscopi doppler): sono simili ad una grossa penna, con un display e con una punta su cui è posizionata la sonda che invia gli ultrasuoni attraverso l’addome. La sonda viene appoggiata sulla pancia della gestante su cui è stato spruzzato del gel, proprio come avviene durante l’ecografia. Con questo strumento i movimenti cardiaci del feto diventano sonori e possono essere quindi ascoltati anche dalla mamma.
Stitichezza (o stipsi): Fenomeno molto frequente in gravidanza, dovuto all’azione degli ormoni che vanno a modificare la motilità dell’intestino. Si può risolvere con un’alimentazione ricca di fibre.
Stretching prenatale: Metodo di preparazione al parto che favorisce l’allungamento ed il rilassamento dei muscoli, con il risultato di ottenere muscoli ed articolazioni più elastiche. Questo tipo di ginnastica dolce permette anche di scoprire le posizioni istintive e personali che permettono di affrontare al meglio il dolore durante il travaglio ed il parto rendendo più veloci e naturali le varie fasi che porteranno alla nascita del bambino. Insieme con lo yoga prenatale, viene praticato molto spesso nei corsi di preparazione al parto attivo che si svolgono nelle strutture che lo praticano.