“Io ti prometto cara figlia mia, che mai niente potrà separarci
perchè tu sei il frutto dell’amore di mamma e papà”.
Questa è una frase della lettera che Salvatore Parolisi ha destinato alla sua piccola Vittoria successivamente alla revoca della patria potestà e al conferimento della possibilità di contattare la figlia telefonicamente due volte alla settimana.
Questa missiva proviene dal carcere in cui è recluso dal 19 Luglio Parolisi, accusato delll’omicidio di Melania Rea. Egli ha chiesto ai suoi legali Valter Biscotti e Nicodemo Gentile di far pervenire il contenuto della lettera agli organi informativi
Dalle righe appena riportare traspare un amore sconfinato che il caporalmaggiore prova nei confronti della figlia, misto a un sentimento di profonda amarezza derivata dal fatto che il destino crudele abbia riservato all’intera famiglia un intreccio di vite segnate dal dolore e dalle tragedie.
Considero indescrivibile l’amore che un genitore nutre nei confronti dei figli, è un sentimento che sbaraglia ogni ostacolo e questo lo dimostra lo stesso Parolisi il quale, in reclusione da 10 mesi non smette un attimo di amare la figlia e di desiderare il suo bene.
La piccola Vittoria è divenuta il centro di una spirale, attorniata da eventi che non sempre possono fornire alla piccola un presente e la certezza di un futuro benefico.
In primis questi contatti fugaci col padre al quale chiede quando torni dal lavoro non sono segni evidenti di una costante e spesso necessaria presenza di una figura genitoriale di riferimento per la piccola?
I media continuano a fornire notizie riguardanti questo caso, ogni informazione viene trasmessa da qualsiasi canale informativo, tuttavia non bisogna mai, e dico mai, trascurare che indirettamente è coinvolta una bambina che sta iniziando a sperimentare il suo cammino di vita, un cammino a cui il fato ha imposto delle prove non semplici, anzi, terribili, tragiche, come la perdita della madre e la reclusione del padre, un padre che le vuole un bene sconfinato, ma purtroppo non dimostrabile concretamente e soprattutto costantemente, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo.
Quando ci sono i sentimenti le distanze si annullano, il tempo e le elaborazioni mentali possono rimarginare ferite spesso dolorose, tuttavia, quando una vita si interrompe, il ripristino di un benessere ormai passato diviene impossibile.
Pertanto non ci è dato sapere ora come evolveranno in futuro tutte le vicende che ruotano attorno al caso Melania Rea, tuttavia bisogna occuparsi della crescita della piccola Vittoria in maniera esemplare in quanto sin da piccolissima ella è stata affidata a più persone alle quali consiglio un metodo di crescita basato sulla convergenza educativa, ovvero sull’avere modelli comportamentali di riferimento quanto più unitari possibili.
Ciò non esclude la possibilità di apprendere più informazioni, a volte anche non proprio congrue tra loro, da parte di differenti agenzie educative: in questo caso deve essere loro premura garantire alla piccola una crescita in cui “l’altro” diviene fonte di ricchezza e non motivo di una confusione destabilizzante.