Seguici:

Belen Rodriguez e Stefano De Martino: dopo l’incidente trasferiti al “Pertini” perchè

di Redazione VitaDaMamma

02 Maggio 2012

Belen Rodriguez e Stefano De Martino: dopo l'incidente trasferiti al "Pertini" perchèBelen Rodriguez, Stefano De Martino – il noto incidente in moto, che li ha visti mestamente protagonisti di <<una serata in ospedale>>, oggi assume contorni più seri e più seriamente discutibili. Il sito www.dagospia.com pubblica una mail, ricevuta da un utente anonimo, capace di sollevare un sospetto grave (che ci auguriamo venga presto dipanato): Belen Rodriguez ed il compagno avrebbero ricevuto un trattamento sanitario “anomalo”, non conforme al comune protocollo e volto – stando a quanto emerge dal testo della mail – solo a “tutelare” l’aspetto estetico della soubrette.

I nodi da chiarire sono essenzialmente tre:

  1. l‘incidente avviene sulla via Tiburtina, oltre il raccordo anulare. Dal luogo del sinistro i due malcapitati vengono portati con un’ambulanza del 118 al nosocomio di riferimento che è rappresentato dall’Ospedale di Tivoli.
  2. Le condizioni dei due giovani sono buone: si tratta di due palesi codici verdi che non richiedono altro che pochi punti di sutura. La soubrette non ha nemmeno riportato ferite in punti “esposti” (come il viso). Malgrado il codice verde, però, si dispone il trasferimento della coppia in autoambulanza all’ospedale Sandro Pertini. Perché? A Tivoli manca un reparto di chirurgia estetica, al Sandro Pertini, invece, c’è. Nella mail indirizzata a dagospia e pubblicata dal sito viene chiaramente avanzata l’ipotesi che il trasferimento trovi ragione solo in motivi di “tutela estetica del corpo di Belen”.
  3. È auspicabile un approfondimento della situazione anche per comprendere quale protocollo sia stato seguito e come si sia giunti a giustificare il trasferimento di due semplici lacero contusi in autoambulanza da un nosocomio ad un altro.

 

gossip e belenSta di fatto che se la giustificazione del trasferimento fosse “futile” – come una miglior sutura – sarebbe “assai grave” il risultato della decisione stessa, ovvero l’impiego, al fine del trasferimento, di un mezzo pubblico del 118.

In pratica sulle pagine di dagospia si fa strada un dubbio serissimo: i soldi della sanità pubblica (i nostri soldi) sarebbero stati impegnati per tutelare il bell’aspetto di Belen? Fortunatamente solo ferita, la più nota soubrette da copertina necessitava di un chirurgo plastico ed un “onorato, laureato e impegnato” medico di pronto soccorso non poteva comunemente applicarle dei punti di sutura?

Qui di seguito proponiamo il testo originale della mail pubblicata su dagospia.com:

Caro Roberto,
da medico che da anni lavora in un Pronto Soccorso di un ospedale romano mi preme farti le seguenti considerazioni sull’incidente con la moto che ha coinvolto lo scorso venerdì la soubrette Belen Rodriguez e il suo nuovo fidanzato, il ballerino Stefano De Martino. Le considerazioni sono essenzialmente sulla gestione clinica dei due malati che a mio avviso presenta delle anomalie.

I due nel pomeriggio di venerdì hanno un incidente con la moto da cui sono sobbalzati verso l’esterno con conseguente caduta a terra. Essendo l’incidente verificatosi sulla via Tiburtina, oltre il raccordo anulare, vengono portati da una ambulanza del 118 al DEA di 1° livello di riferimento rappresentato dall’Ospedale di Tivoli, cittadina nei dintorni di Roma.

I due, anche sulla base del loro aspetto e delle loro condizioni cliniche apparenti documentate dai filmati dei media, belen e stefano de martino dopo l'incidentesono a quel punto sicuramente classificati come codici verdi (i pazienti non hanno sicuramente lesioni che coinvolgono organi e funzioni vitali ma necessitano di cure).

L’ospedale di Tivoli dispone di tutte le specializzazioni fondamentali in un ospedale con DEA (Medicina, Chirurgia, Radiodiagnostica, Ostetricia e Ginecologia e Rianimazione) ma non dispone di un reparto di chirurgia plastica. La soubrette ha riportato delle ferite lacero-contuse non in un segmento nobile come il viso ma in segmenti sicuramente meno importanti da un punto di vista medico come le gambe e le braccio.

A questo punto, a mio avviso senza un apparente valida giustificazione, i due feriti in codice verde vengono urgentemente trasferiti con una ambulanza al DEA dell’Ospedale Sandro Pertini, nosocomio che dispone di un reparto di Chirurgica Plastica. Peraltro dopo i tagli effettuati nel comparto della Sanità nella Regione Lazio per il ripianamento del debito pregresso, i chirurghi plastici sono solo reperibili durante la notte (dopo le 20 di sera) e non sono in guardia attiva.

Io credo che non sia giustificato trasferire una soubrette da un nosocomio ad un altro solo per garantirle una migliore sutura chirurgica, in tempi in cui si cerca di risparmiare anche sull’acquisto delle garze dentro un ospedale e in cui per trasferire da un nosocomio all’altro un paziente in codice rosso o giallo possono a volte essere necessari anche alcuni giorni.

Credo che sia i diretti interessati che soprattutto coloro che gestiscono l’Emergenza Sanitaria nella Regione Lazio debbano necessariamente dare delle spiegazioni alla cittadinanza, agli utenti del Sistema Sanitario Nazionale e ai contribuenti.
Con questo ti saluto,

Un medico del SSN della Regione Lazio



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici