La procura di Grosseto non è l’unica ad indagare sulle colpe di Francesco Schettino, principale imputato nell’ inchiesta del naufragio della nave da crociera Costa Concordia, che è attualmente agli arresti domiciliari presso la sua casa a Meta di Sorrento con le accuse di abbandono della nave, naufragio, abbandono di minori ed incapaci, omicidio colposo plurimo e altri capi d’accusa.
Un gruppo di scienziati tedeschi di Rostock avrebbe “ripercorso”, grazie ad una simulazione al computer, la manovra ed il tragitto compiuto dalla nave sia prima che dopo l’ impatto con lo scoglio delle Scole. I risultati sono stati poi resi noti dal professor Sven Dreessen, del «Maritime Simulationszentrum Warnemuende» di Wismar.
Il professore, intervistato da Die Welt, ha evidenziato, attraverso il suddetto studio, tutti gli errori e le bugie commesse dal comandante Schettino quella fatidica notte del 13 gennaio 2012.
Ecco gli errori rilevati dai tedeschi:
- Eccessivo avvicinamento alla costa;
- Eccessivo ritardo nel chiudere le paratie, procedura che avrebbe potuto evitare l’allagamento di alcuni scomparti;
- Grave ritardo nel dare l’allarme generale.
“Ma questo lo si sapeva già”, diranno in molti.
Effettivamente questi tre errori erano fino ad ora ben noti a tutti attraverso le supposizioni effettuate dagli inquirenti, alle quali si è giunti dopo aver ascoltato i vari testimoni (passeggeri, membri dell’equipaggio e personale della Costa Crociere).
Quello che però non era stato ancora dimostrato era la non veritiera versione dello stesso Schettino sulla manovra da lui effettuata dopo l’ avvenuto impatto.
Secondo Dreessen, lo scoglio avrebbe impiegato dai 6 ai 9 secondi per creare lo squarcio lungo la fincata, indice che l’allagamento a poppa dell’imbarcazione sia avvenuto in circa 3 minuti, situazione che ha reso la nave non possibile da manovrare.
Stando ai dati rilevati dalla simulazione, il Concordia avrebbe raggiunto lo scoglio, sul quale è tutt’ora arenato, grazie alle sole correnti e ai venti che soffiavano da nordest. Una deduzione in forte contrasto con la testimonianza del comandante, il quale ha sempre sostenuto di aver dirottato lui stesso la nave in quella posizione.
Dunque ancora bugie, questa volta smascherate, su una tragedia che, ormai, vede coinvolti molti Paesi, tutti che rivendicano giustizia nel nome dei loro connazionali deceduti.