Elogio ai papà pendolari vacanzieri:
Ormai da qualche anno assistiamo ad un cambiamento delle abitudini vacanziere degli italiani. Complice sicuramente l’instabilità economica che colpisce le classi medio-basse.
Si fanno meno giorni di vacanza rispetto a qualche tempo fa, ma si cerca di far trascorrere ai figli più villeggiatura possibile, magari anche con l’ausilio dei nonni.
Quando questo non è possibile, vuoi perchè i bimbi sono piccoli o i nonni impossibilitati a rendersi disponibili, capita spesso che le famiglie si dividano: un genitore, solitamente la mamma, resta con i figli al mare o in montagna, mentre l’altro, consumati i pochi giorni di ferie, ritorna in città al lavoro. Ma come una calamita che si attragga ecco che il genitore lavoratore appena può, sfruttando turni di riposo, o lo stop settimanale, torna dalla sua famiglia per passare qualche momento con i suoi cari prima di rituffarsi nel mondo del lavoro.
Al cuore non si comanda!
E così in spiaggia si vedono questi papà dalla tintarella incerta che giocano con i figli, guardano le mogli come se volessero incamerare dallo sguardo quell’energia da conservare fino al prossimo rientro.
Sono i papà pendolari vacanzieri!
Si potrebbe pensare che siano papà che si godano la libertà dai vincoli familiari.
Io questa cosa però non la credo molto.
Chi è abituato a vivere nella famiglia, con la famiglia e per la famiglia, questa sofferenza, questa lontananza non può non provarla. Certo, ci sarà l’aperitivo con i colleghi, la pizza, qualche extra in più che normalmente è difficile avere con i ritmi serrati di una vita in casa con marmocchi e moglie.
Ma poi……? Quando tornano a casa trovano il silenzio, che per certi aspetti può essere piacevole dopo un’intensa giornata di lavoro.
Alla lunga questo silenzio diventa però assordante!
Non c’è il calore familiare, che vuole anche dire la bimba che urla mentre gioca, il bimbo che corre in casa dietro ad una palla, il cane che abbaia quando suonano al citofono di casa, la moglie che ricorda che i calzini una volta tolti si mettono nella cesta dei panni sporchi!
Io quando sento parlare di libertà di questi papà, rimango un pò perplessa. Sono poco da invidiare.Sono soli.
Tant’è che macinano chilometri su chilometri per correre a riabbracciare la famiglia lontana.
Questi sono papà eroi. Eroi perchè lontani dalla propria famiglia, non possono condividere la giornata. Eroi perchè sono al lavoro mentre figli e moglie sono in vacanza. Eroi perchè con puntualità sono sempre pronti a rimettersi in macchina per andare a trovare i propri cari. Eroi perchè sono forti dentro, soffrono un pò, ma quando arrivano sanno comunicarci tutto l’amore e l’affetto che hanno e che forse la lontananza ha un pò anche nutrito.
Già, perchè mai come quando ci manca, ci accorgiamo di quanto abbiamo!
E sicuramente chi ha una famiglia ha tanto.
Quando penso alla mia famiglia, penso che io il mio Superenalotto l’ho già vinto!
Cari papà pendolari vacanzieri, un forte Grazie da parte di mogli e compagne fortunate. Grazie perchè ci siete, sempre, anche quando non ci potete essere fisicamente.