Vaccino per parotite, morbillo e rosolia responsabile di autismo
E’ questo il caso dell’insorgenza dell’autismo di un bambino, la cui responsabilità è stata imputata al vaccino parotite-morbillo-rosolia con la sentenza 2010/148, da parte del Tribunale di Rimini.
I genitori del bambino avevano presentato ricorso contro il Ministero della Salute, diretto responsabile dell’autorizzazione alla somministrazione del vaccino, che ha causato danni irreversibili nel bambino, chiedendo per questo un equo risarcimento.
La convinzione dei genitori circa l’imputabilità dell’autismo del figlio al vaccino, deriva dall’osservazione dei sintomi.
Il giorno stesso della somministrazione, il 26 marzo 2004, il piccolo ha manifestato subito forte nervosismo e diarrea, in un crescendo di conseguenze, tra il 2004 e il 2005 sono comparsi segni di disagio psico-fisico che si sono aggravati fino ad arrivare nell’agosto 2007 al riconoscimento dell’invalidità totale e permanente al 100%.
La riconducibilità della patologia al vaccino è accertata da diversi specialisti che hanno avuto il piccolo in cura.
Ciò vale per i giudici, che hanno la discrezione del giudizio, come accertamento, ne consegue la sentenza di cui sopra.
Tale verdetto è mal-digerito dalla comunità scientifica che farà ricorso, imputando al giudice una scelta basata su discussi studi del medico inglese A. Wakefield pubblicati, poi ritirati in quanto giudicati falsi.
In realtà l’inglese non è il solo ad aver sollevato qualche dubbio circa la trasparenza e la sicurezza dei vaccini utilizzati in commercio.
Il problema vaccinazioni ed effetti collaterali, è causa da sempre di dibattiti e schieramenti opposti tra chi si schiera in assoluto favore, bypassando le fatalità che possono sopraggiungere, e chi assume posizione opposta, rifiutando di sottoporre i propri figli a vaccinazioni complementari e non obbligatorie, come quella nella fattispecie (parotite-morbillo-rosolia), ed anzi vorrebbe ampliare il diritto di scelta anche per le vaccinazioni obbligatorie, imposte dallo Stato.
Esiste poi una grande maggioranza di utenti che pur affidandosi ai vaccini, manifestano timori e paure circa le eventuali conseguenze.
Casi come questo, purtroppo non isolato, ci riportano ad una realtà in cui mancano le dovute sicurezze che dovrebbero accompagnare l’obbligatorietà, o il suggerimento nel caso di vaccini facoltativi, delle inoculazioni.
Un’aggravante è costituita dal fatto che i diretti interessati sono bambini, soggetti destinatari di tali interventi e proprio in quanto tali, necessitano di maggior tutela.
Qualcuno sostiene che dietro i vaccini esista una rete fitta finalizzata più al business che alla tutela della salute del cittadino. Tesi non supportata da prove serie e concrete che giustificherebbero un eventuale intervento della magistratura al fine di cambiare il sistema.
La nuova considerazione di imputabilità ai farmaci di patologie subentrate nei pazienti come conseguenza dell’assunzione, riveste una notevole importanza poiché pone a giudizio quella che è sempre stata l’inviolabile presenza del farmaco, individuando responsabilità e cause.
Detto ciò, non si vuole screditare l’importanza dei vaccini che hanno salvato da epidemie milioni di bambini; si auspica però più trasparenza e sicuramente una maggior tutela dettata da un’accertata sicurezza del prodotto.