Chi di voi, ogni tanto prova a dare la propria opinione in seguito a lievi problemi di salute di amici o familiari? Presumo quasi tutti, ma ricordatevi che, non essendo medici, non siamo in grado di azzeccare la diagnosi del malore. Possiamo però capire, con la lettura, come vengono strutturate le analisi di laboratorio, che a volte possono anche annunciare un grave problema di salute.
Non c’è un arco di tempo da rispettare per effettuare i prelievi di sangue di routine, fatta eccezione per gli esami specifici per il mestiere che si svolge: se si lavora in cantieri dove si trattano polveri ad esempio, gli esami dovranno essere ripetuti ogni 6 mesi, mentre sono previste visite mediche annuali per gli impiegati, da ripetere più frequentemente se si hanno patologie specifiche.
E’ il vostro medico di base, che conosce a fondo i suoi pazienti, che è in grado di consigliare quando è il caso di approfondire eventuali sintomi con gli esami del sangue.
I prelievi vengono eseguiti in ospedale o in centri convenzionati tramite prenotazione, ma è possibile pure eseguirli in giornata, pagando qualche extra in più, recandosi in studi privati. Bisogna presentarsi a digiuno di 8 ore e se si assumono farmaci, bisogna ingerirli dopo aver eseguito l’ esame e comunque farlo sempre presente in laboratorio.
Se avete timore, o vi impressionate alla vista dell’ ago, chiedete di potervi sdraiare sul lettino, effettueranno comunque il prelievo; può capitare che si formi un ematoma nella zona, niente di grave, si deve al fatto che la vena non si è chiusa bene dopo la pressione successiva al prelievo, bisogna quindi tenere premuta la zona per qualche minuto.
La quantità di sangue, che circola nel nostro corpo varia da 4 a 6 litri; esso contiene due elementi principali: il plasma, un liquido che lo compone per quasi il 55%, e il restante 45% composto da cellule. Queste ultime sono di tre tipi: globuli bianchi, globuli rossi e piastrine.
Sono la qualità e la quantità di questi tipi di cellule, a determinare il nostro stato di salute.
I globuli bianchi o leucociti sono le cellule che ci difendono dalle infezioni, per questo motivo, quando abbiamo un infezione in atto, il loro numero risulta maggiore. Esistono diversi tipi di leucociti: eosinofili, linfociti, neutrofili, basofili; quando questi aumentano in maniera eccessiva, con dei numeri superiori anche al doppio della norma, significa che l’ infezione è seria, o c’è un anomalia in corso, come ad esempio un tumore. Se invece i valori sono inferiori alla norma, significa che anche l’emoglobina ha un valore basso e molto probabilmente si ha una carenza di ferro e di vitamina B12.
L’ emoglobina, indicata come HGB, viene trasportata insieme all’ossigeno dai globuli rossi o eritrociti; il loro valore al di sopra della media, risulta nei pazienti con insufficienza respiratoria, nei fumatori o nei pazienti con bronchite cronica.
Il VCM, volume corpuscolare medio, indica le dimensioni dei globuli rossi, se risultano troppo grandi è colpa dell’ abuso di alcool e quindi si ha un alterazione al fegato.
Dalle piastrine dipende la coagulazione del sangue, indicate come trombocito o PTL oppure MPV; la loro diminuzione può essere legata all’assunzione di antibiotici, o ad altre infezioni o ancora alla mononucleosi. Un loro aumento invece, è presente in situazioni non patologiche come la gravidanza o l’ intensa attività sportiva.
Nella parte biochimica troviamo la glicemia che indica la percentuale di glucosio, o zucchero, nel sangue; i valori standard vanno da 60 a 110 mg\dl. Si arriva al diabete quando il valore supera il massimo e risulta alto anche in seguito ad un secondo esame del sangue eseguito come contro prova. Il valore massimo aumenta anche se si assume cortisone.
Il colesterolo deve stare al di sotto di 200 mg\dl, se il valore aumenta si corre il rischio di sofferenza coronaria a causa dell’ occlusione delle arterie.
Le transaminasi si trovano con sigle AST-SGOT e ALT-SGPT, si tratta di enzimi che aumentano o diminuiscono in presenza di malattie al fegato come epatiti, o in seguito a un infarto del miocardio.
L’acido urico si trova nel fegato, e il suo aumento è sintomo di gotta o di calcoli renali.
Anche le analisi delle urine posso svelare dei segreti, se il suo colore varia da trasparente a giallo scuro, ma è limpida, non c è da preoccuparsi, mentre se è torbida ci sono infezioni in atto. Deve avere un pH tra 5 e 7, se è maggiore si sospetta un infezione renale.
Insomma, c è da preoccuparsi se i valori sono superiori alla norma, mentre se minori sono maggiormente recuperabili, probabilmente con qualche accorgimento sull’ alimentazione.
Scritto da Simona Sedda in collaborazione con Vita da Donna.