Si svolgeranno oggi, di fronte la Corte di Cassazione, l’ udienza e la camera di consiglio sui ricorsi esposti dal procuratore di Grosseto e dalla difesa di Francesco Schettino, ex-comandante della Costa Concordia accusato di omicidio plurimo, abbandono della nave, abbandono di incapaci e naufragio.
Le due parti contrapposte chiedono:
- L’ arresto in carcere. Richiesta avanzata dal procuratore Francesco Verusio, che sin dal 17 gennaio, giorno in cui sono stati assegnati i domiciliari all’ ex comandante, continua a credere fortemente sull’ eventuale possibilità di fuga ed inquinamento delle prove da parte dell’ imputato;
- Annullamento dei domiciliari e totale libertà dell’ imputato. Richiesta fatta dal legale difensore di Schettino, Bruno Leporatti, che continua a battersi per l’ innocenza del proprio assistito o, quantomeno, per la non totalità delle responsabilità dell’ incidente. (Ricordiamo che nell’ inchiesta attualmente in corso sono indagati altri 8 membri dell’equipaggio, nonché alcuni rappresentati della compagnia Costa).
Intanto, nel giorno di Pasqua, Francesco Schettino ha ottenuto il permesso di un’ uscita temporanea, un uscita di 3 ore che gli ha permesso di poter festeggiare la festività appena trascorsa con i suoi familiari a casa della sorella minore, la cui abitazione è poco distante dalla casa dello stesso Schettino. (VIDEO)
Una decisione che il procuratore di Grosseto Verusio non ha ben apprezzato, soprattutto perché l’accusa non ne è stata informata (il procuratore ha appreso l’evento attraverso il tg), ne tantomeno ne è stata chiesta l’opinione, chiaramente sfavorevole.