L’ uso dei cellulari può nuocere alla salute del feto e dei bambini
Da anni vengono continuamente svolte ricerche sugli “effetti collaterali” derivanti dall’ eccessivo utilizzo dei telefoni cellulari o, addirittura, dalla semplice vicinanza di questi oggetti, divenuti parte integrante della nostra vita quotidiana.
Alcuni studi affermano che la costante esposizione alle radiazioni emesse dai cellulari possono causare, nel lungo tempo, tumori, disturbi neurologici e comportamentali; questi ultimi due riscontrati anche nei bambini.
Lo affermano due ricerche americane svolte su feti e bambini esposti alle onde radio emesse dei telefonini.
La prima ricerca, effettuata dagli scienziati della Yale School of Medicine e pubblicata sullo Scientific Reports, ha attestato che il feto esposto al costante uso del cellulare, incorre nel rischio di soffrire di iperattività, ansia e disturbi della memoria nel corso della crescita, da bambino prima fino all’età adulta poi.
I ricercatori però, coordinati dal docente e responsabile della Divisione di endocrinologia riproduttiva e infertilità, Dipartimento di ostetricia, ginecologia e scienze della riproduzione a Yale, Hugh S. Taylor, tengono a precisare che al momento i test sono stati effettuati esclusivamente sui topi da laboratorio, i cui tempi di gestazione sono di gran lunga inferiori a quelli umani (19 giorni) e che tali animali presentano comunque un cervello meno sviluppato dell’ uomo.
Le cavie gravide sono state suddivise in due gruppi e poste in separate gabbie, una con sopra un cellulare in modalità silenziosa ma in chiamata costantemente attiva, l’altra con cellulare disattivato. Ne è emerso che i piccoli nati dal gruppo con cellulare attivo presentava, una volta cresciuto, iperattività e ridotte capacità mnemoniche.
Il secondo studio, realizzato dal professor Leeka Kheifets della University of California (UCLA), condotto su circa 13mila bambini, ha dimostrato che le mamme solite ad adoperare il cellulare in gravidanza hanno il 54% di probabilità che il loro figlio presenti, nel corso della crescita, disturbi comportamentali (difficoltà relazionali e sovraeccitazione).
Una percentuale che tende a salire maggiormente (quasi a raggiungere l’80%) se si permette l’uso del telefonino ai bambini in età prescolare.
Nonostante questi dati, però, i ricercatori precisano che tale associazione possa non essere una variabile costante e che i disturbi comportamentali possano essere correlati ad altre situazioni socio-familiari.
La non totale conferma di esperti però non vieta certamente di moderare l’ utilizzo, ove possibile, di tali strumenti di comunicazione, soprattutto da parte dei nostri figli.