Cellulare e telefoni cordless fanno male? I pregiudizi per la salute sono ancora discussi e discutibili.
Gli scienziati osservano e sottolineano che prima di parlare di effetti “malevoli”delle radiazioni emesse da tali dispositivi è necessario ancora del tempo, tempo volto alla analisi ed al riscontro delle conseguenze connesse al loro fattivo utilizzo.
Va considerato, infatti, che cellulari e cordless sono entrati a fare parte delle nostre vite piuttosto di recente, quindi la casistica sugli effetti “negativi” da essi determinati e generati è ancora relativa ed approssimativa. Ma importantissimo è recepire, argomentare e studiare i nuovi casi. In Italia questo lavoro di valutazione è compiuto anche dall’Osservatorio sui tumori professionali della Procura di Torino che in questi giorni valuta un nuovo caso, il numero 26.075 (in quindici anni di attività).
Si tratta della malattia contratta da un uomo assai avvezzo all’uso del cellulare. La notizia sta facendo scalpore sul web.
I fatti:
– Sesso: maschile
– Età: 45 anni
– Professione: autotrasportatore
– Anni di uso continuato del cellulare: 20
– Ore di permanenza al cellulare, senza auricolare o vivavoce: 7 ore al giorno
– Tempo medio minimo delle telefonate: 10 minuti l’una
– Collocazione del dispositivo durante la notte: cellulare acceso, in carica, posizionato a 50 centimetri dalla testa. Con chiamate anche notturne.
L’uomo in questione si è ammalato. Diagnosi: un tumore al cervello, un glioblastoma.
Sintomi: perdita improvvisa di memoria, e disfunzioni cognitive (incapacità di eseguire gesti semplici saliva in macchina cercava di accenderla e non ci riusciva).
Il glioblastoma è annoverato tra le possibili malattie conseguenti all’uso di dispositivi connessi a campi elettromagnetici di radiofrequenza (in primis i cellulari). A sostenerlo fu l’Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori (Iarc) che nel 2011 studiò il rapporto tra malattie (possibili) e uso dei dispositivi con radiofrequenza.
Il procuratore Raffaele Guariniello che ha aperto un’inchiesta e dato il via alle perizie tecniche.
Il nodo è uno: si può stabilire un rapporto di causa – effetto tra il tumore dell’autotrasportatore e l’uso prolungato del cellulare?
Ricordiamo che nelle more dell’approfondimento scientifico gli esperti consigliano di evitare l’uso prolungato del cellulare attaccato all’orecchio adoperando, preferibilmente, vivavoce o auricolare. Durante le ore notturne è consigliabile spegnere il cellulare e non tenerlo sul comodino né in prossimità del capo quando è in carica.