Rossella Urru: attesa per la liberazione
La notizia del suo presunto rilascio era trapelata sabato mattina; pareva che nella notte fosse stata liberata insieme ad un poliziotto della Mauritania. Nel frattempo la Farnesina non confermava e i famigliari di Rossella Urru attendevano a casa quella telefonata che ormai aspettano da quattro mesi ma che ancora non è arrivata.
Rossella, originaria di un paese vicino ad Oristano, è stata rapita, insieme a due cooperanti spagnoli, il 22 ottobre scorso mentre si trovava nel sud dell’Algeria in un campo per rifugiati Saharawi vicino a Tinduf.
Il sito mauritano “Sahara media” ha diffuso la notizia della liberazione di Rossella e di un poliziotto venerdì sera a Bamako; nessuna conferma ufficiale da parte della Farnesina, ma fonti informate sulle trattative riportano ottimismo nella trattativa.
Il sito mahuritano afferma che la liberazione sarebbe avvenuta ad opera dei militanti di Al-Qaeda nel Magreb, in cambio di un terrorista Tuareg detenuto fino a quel momento in carcere.
L’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri è in queste ore sotto pressione per la verifica sulla veridicità dell’informazione.
Alla già confusa situazione, si aggiunge la notizia, riportata dall’agenzia France Press, secondo cui sarebbe stato chiesto un riscatto di 30milioni di euro da parte della Jihad dell’Africa Occidentale, per il rilascio dei tre rapiti.
Per i famigliari un’estenuante attesa, per una conferma che ancora non è avvenuta. “Non sappiamo ancora nulla” comunicano con la voce rotta dalla comprensibile emozione.
L’unica informazione filtrata riguarda la salute dei sequestrati, sembra “stiano bene”.
Rossella ha lavorato due anni in Algeria come cooperante del Cisp, Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli, prima del rapimento avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011, quando un gruppo di terroristi, che successivamente hanno rivendicato il sequestro come gruppo dissidente di Al Qaeda del Maghreb islamico, hanno fatto irruzione nel campo, portando via i tre cooperanti e sparando ad un piede ad uno dei due spagnoli che aveva cercato di ribellarsi al sequestro.
A ricordare la prigionia della Urru e a chiederne la liberazione, non tanto la televisione, che ha scemato l’interesse verso la vicenda dopo la notizia iniziale, ma un tam tam su internet, specialmente sui social network Twitter e Facebook, grazie anche all’intervento di vip come Rosario Fiorello e Geppy Cucciari che hanno lanciando continui appelli perchè Rossella non “fosse dimenticata”.
Nel frattempo indiscrezioni non confermate parlano di un’ulteriore richiesta da parte dei sequestratori di scarcerazione di altri due uomini arrestati nel nord delle Mauritania in cambio del rilascio dei prigionieri.
Le trattative sono in corso e noi speriamo presto di poterci rallegrare delle liberazione di Rossella e degli altri italiani sequestrati nel mondo da terroristi, di cui ricordiamo i nomi: Bruno Pellizzari, Maria Sandra Mariani, Franco Lamorinara, Giovanni Lo Porto e 6 marinai del mercantile siciliano Enrico Ievoli.