Incidente Costa Concordia: un reato aggiunto per il comandante Schettino
Sabato 3 marzo si è svolto l’incidente probatorio (assunzione eccezionale di alcune prove rilevate nel corso delle indagini preliminari che verranno poi presentate in aula nel corso dei dibattimenti) sull’ inchiesta della Costa Concordia.
All’isola del Giglio erano attese circa 800 persone (avvocati, parti lese e offese, giudici, consulenti, etc.), un numero talmente ampio di persone tanto da far risiedere l’udienza nel teatro “Il Moderno”. Alle 10:30, ora di apertura dell’udienza, ne erano presenti “solo” 250.
I fatti più salienti dell’intera giornata di discussione possono essere racchiuse in 3 essenziali notizie:
- Francesco Verusio, procuratore capo di Grosseto, ha aggiunto un nuovo capo d’accusa alle già ingenti imputazioni su Francesco Schettino. Il comandante della nave dovrà infatti rispondere, assieme ai reati di omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di nave, abbandono di persone incapaci, lesioni, omesse comunicazioni di quanto stava succedendo, anche di quello di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto (rottura scoglio delle Scole e causa danni al fondale davanti all’isola del Giglio), così come descritto dall’articolo 733bis del codice penale. Quest’ultima accusa è stata fortemente criticata da uno dei legali di Schettino che ha asserito: “Dove è avvenuto l’incidente e dove c’ è il definitivo posizionamento della nave non ci risulta zona sottoposta a Parco dell’Arcipelago Toscano, quindi vedremo se nei fatti c’ è il reato di distruzione di habitat in sito protetto”;
- Valeria Montesarchio, giudice per le indagini preliminari (gip), ha posto un articolato test, formato da 50 domande, al quale dovranno rispondere i periti addetti all’esaminazione della scatola nera, ovvero lo strumento sul quale vengono registrati tutti i dati, di aerei e navi, inerenti la rotta, la velocità e i comandi effettuati in caso di incidente, affinchè sia possibile ricostruire quanto accaduto;
- Il gip, a seguito di una camera di consiglio durata 40 minuti, ha deciso di accogliere la richiesta, mostrata da alcuni avvocati difensori, di rimuovere dal lungo elenco di parti offese le associazioni dei consumatori (Codacons) e quelle ambientaliste (Legambiente, Lipu), mentre ha declassato la compagnia armatrice Costa Crociere da offesa a parte danneggiata, per la perdita della nave, pur restando comunque responsabile civile a causa del danno che i suoi dipendenti hanno causato.
I periti potranno presentare la relazione, richiesta dal gip Montesarchio, entro 90 giorni, mentre la prossima udienza si svolgerà il 21 luglio.