Isola dei famosi 2012: Enzo Paolo Turchi riceve un cocco sulla tempia durante una prova ricompensa; l’infortunio mette in discussione la sicurezza dei concorrenti e la loro incolumità?
I fatti: i naufraghi – eroi ed eletti – erano in acqua in uno spazio delimitato ed attrezzato come “campo da gioco”, gli uni contro gli altri per disputare una partita di pelota honduregna.
I cocchi – precedentemente svuotati del loro liquido naturale, per renderli meno pesanti e pericolosi – dovevano fungere da palloni.
Lo scopo del gioco era raccogliere al volo i cocchi, lanciati dalla conduttrice Vladimir Luxuria abbarbicata su un palchetto in riva al mare, e fare canestro!
Ebbene un cocco, lanciato in acqua e deviato durante il gioco, ha violentemente colpito Enzo Paolo Turchi ad una tempia. Il concorrente in evidente difficoltà è stato soccorso dalla mogli e dai compagni. Prontamente i medici della produzione lo hanno visitato ed è stato disposto un ricovero precauzionale. Turchi ha trascorso la notte in ospedale, le sue condizioni di salute sono buone e non destano particolare preoccupazione.
La sicurezza dei concorrenti è veramente garantita? In prove come queste i naufraghi non dovrebbero indossare dei caschetti protettivi? La spettacolarizzazione della sofferenza e della fatica sino a che punto è lecita, sopportabile e giustificata?
The show must go on direbbe qualcuno … di fatto i reality ci hanno abituato alla osservazione della sofferenza, all’attesa del patos ed alla ricerca spasmodica delle emozioni.
In un certo qual modo il pubblico pretende dal reality l’emozione forte, anche “violenta” e se ne nutre. Essa rappresenta la soddisfazione di una personale aspettativa dello spettatore. L’isola tra tutti i reality italiani è certamente quello più “cruento” mette i concorrenti a nudo esponendoli a condizione estreme di fame e disagio fisico.
I naufraghi, inoltre, sono personaggi noti, vip, soggetti, cioè, sempre “ammirati”, abituati a portare in video la loro bellezza, il loro fascino, la loro perfezione. Vederli in “sofferenza” li avvicina ai “comuni mortali”? Certamente la fatica, il patimento e il disagio umanizza i vip. Al pubblico piace coglierne le umane debolezze?
Chi partecipa all’isola consente al pubblico di indagare, conoscere e scrutare le sue più intime fragilità.
Di fatto è difficile fingere, vestire una maschera e mantenere un ruolo costruito o studiato per tutto,il corso di un reality …
… anche il “Divino” ieri ha espresso la sua più misera umanità aggredendo Guendalina … vivere dinnanzi alle telecamere in condizioni di disagio equivale dunque a calare la maschera? Ma vedere la verità profonda e intima di questi personaggi è veramente così gratificante?