Ultime novità sul naufragio della Costa Concordia: serbatoi svuotati per due terzi, ripresa la ricerca dei dispersi e il giallo della cocaina nei capelli del comandante Schettino
Grazie alla tregue fornita dal maltempo, la ditta olandese Smit Salvage e quella italiana Tito Neri hanno lavorato per tutta la settimana alle operazioni di pompaggio del carburante, tanto da riuscire finalmente a svuotare i primi 6 serbatoi, quelli situati a prua della nave e che contenevano il 67% del carburante presente ancora sul relitto.
Il sindaco dell’ isola del Giglio, Sergio Ortelli, che, assieme ai suoi concittadini, era preoccupato del possibile disastro ambientale causato da un’eventuale fuoriuscita di gasolio, ha così commentato l’operazione svolta:
“Si tratta di un primo traguardo importante in una operazione complessa. Siamo fiduciosi che possa concludersi positivamente, con lo svuotamento completo del carburante, eliminando uno dei pericoli più grandi per il nostro territorio”.
Il tempo stimato per lo svuotamento totale dei rimanenti 9 serbatoi, posizionati sia nella parte centrale della nave che a poppa e contenenti il 17% del gasolio, e quello delle piccole cisterne, situate nelle sale macchine e contenenti il 16% di carburante, è di tre settimane di lavoro, ammesso che le condizioni meteo permettano di lavorare in modo continuo.
Intanto alcuni specialisti, appartenenti sia al corpo dei vigili del fuoco che a quello della marina militare, stanno studiando il modo per allestire un’impalcatura sul ponte 4 della nave, luogo di ritrovo in caso di emergenza, al fine di poter procedere con le ricerche dei dispersi in tutta sicurezza.
Per quanto riguarda l’inchiesta in corso sulle responsabilità dell’incidente, invece, una notizia ha suscitato molto clamore: il ritrovamento di cocaina rilevata dall’esame tossicologico effettuato sui capelli del comandante Schettino.
Ma, almeno per questa volta, l’esame effettuato non va a discapito del principale indiziato dalla procura di Grosseto.
Infatti, in base alla perizia tossicologica, non vi è alcuna presenza di cocaina nelle urine del comandante ma soltanto una leggera traccia all’esterno dei capelli, una traccia che è stata “trasferita”.
Ed è proprio in merito a questo trasferimento che il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) ha avviato un’istanza per far chiarezza sull’accaduto, in quanto ritiene che i reperti siano stati conservati in cattivo stato e che quindi possano aver subito contaminazioni.
“I dati emersi dalle analisi sui capelli del comandante, condivisi il 16 febbraio scorso dal prof. Marcello Chiarotti con i consulenti nominati dal Codacons hanno evidenziato la presenza di cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva, ma totale assenza di metaboliti (sostanze prodotte dal corpo umano quando s’ingerisce una sostanza che verrà successivamente metabolizzata, ossia trasformata) della cocaina nei capelli dello stesso Schettino…… Non solo, le analisi accertano anche l’assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l’assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente nelle urine, dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici.”