La festa di San Valentino è internazionalmente conosciuta come la festa degli innamorati.
Ovunque si celebra l’amore tra due persone, con un simbolico scambio di doni, che ricorda l’atto di donarsi l’un l’altro, sebbene col tempo sia diventata una festa per lo più consumistica.
Il business che si cela dietro a questa ricorrenza, interessa un giro di vendite non indifferente: fiori, cioccolatini e dolci in generale, gadgets, intimo tanto per citare qualche oggetto must degli acquisti.
Ma l’origine di questa festa è da ricercarsi anni e anni or sono.
In realtà sono diverse le versioni che riconducono alla nascita della celebrazione del 14 febbraio, tutte riguardanti la figura di San Valentino.
Con ogni probabilità l’istituzione della festa degli innamorati è riconducibile ad una strategia, messa in atto dalla Chiesa Cattolica, che non digeriva i tanti riti pagani praticati in contrasto con i dogmi cristiani.
In particolare era il rito pagano della fertilità a destare inquietudine nella Chiesa.
In Febbraio ci si preparava ad accogliere la primavera, che poneva fine al rigido clima, portando il risveglio della natura, con “riti di purificazione”: le case venivano pulite a fondo (da qui l’espressione “pulizie di primavera”) e veniva gettato sale e una particolare farina come atto purificatorio.
A metà mese avvenivano le celebrazioni dei Lupercali, che erano dei col riconosciuto compito di tenere i lupi lontani dalle coltivazioni nei campi.
Esisteva un ordine di sacerdoti addetti al culto dei Lupercali, si chiamavano Luperici e compivano sacrifici propiziatori nella grotta che veniva identificata come la dimora della lupa che allattò, secondo la leggenda, Romolo e Remo.
A seguito dei sacrifici, le strade venivano sparse col sangue degli animali uccisi, atto simbolico di fertilità.
Il rito più importante era costituito da un “sorteggio d’amore”: il nome dei seguaci adoranti i Lupercali, veniva posto in un recipiente per poi essere sorteggiato.
L’uomo e la donna, il cui nome veniva scelto dalle mani di un bimbo che lo estraeva dal contenitore, avrebbero dovuto vivere in intimità per un anno, ovvero fino al successivo febbraio.
Si trattava di un rito di fertilità riconosciuto e rispettato.
La Chiesa ovviamente prendeva le distanze da questo rito, che implicava una serie di trasgressioni illecite ai dogmi religiosi. In San Valentino individuarono il santo “degli innamorati” in sostituzione del rito pagano.
Fu così che nel 496 DC Papa Gelasio istituì la celebrazione di San Valentino, morto 200 anni prima, in sostituzione dell’annullata ricorrenza pagana.
San Valentino divenne così protettore degli innamorati.
Egli fu Vescovo di Terni in un periodo storico difficile, contraddistinto dalle persecuzioni nei confronti dei cristiani.
Viene ricordato perché per primo benedì l’unione tra un pagano (un legionario romano) e una cristiana.
Abbiamo due versioni finali della vita del santo:
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venne imprigionato a seguito delle persecuzioni contro i cristiani e poi flagellato sulla via Flaminia, lontano dal centro abitato dove i suoi fedeli sarebbero potuti intervenire.
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fu invitato dall’imperatore Claudio II che gli chiese di convertirsi al paganesimo, Valentino di contro, cercò di convertire l’imperatore, sancendo in tal modo la sua lapidazione e decapitazione.
Durante la prigionia Valentino si innamorò della figlia cieca del guardiano della prigione, Asterius, grazie alla fede, le ridiede la vista.
Prima di essere giustiziato, Valentino le scrisse un messaggio d’amore, salutando l’amata con la scritta “dal Vostro Valentino”. Messaggio da cui parte l’usanza di scrivere biglietti d’amore nel giorno di San Valentino.