Nei primi giorni dopo la nascita, il bambino evacua meconio, una sostanza verde scuro, quasi nera, che si accumula nell’intestino del neonato durante la gravidanza. Dopo la sua evacuazione le feci dei neonati allattati al seno iniziano a diventare più chiare , colore giallo uovo, o verdastro con aspetto grumoso e un odore piuttosto acido.
Se invece il neonato è allattato artificialmente le feci saranno più compatte, di colore giallo chiaro o anche marrone verde. Sarà poi con lo svezzamento che si faranno più scure e compatte.
Tuttavia le feci possono considerevolmente variare da questa descrizione. Possono essere verdi o arancione, contenere grumi o muco, schiumose o acquose.
La variazione di colore non significa che qualcosa non va, mentre dalla consistenza possiamo capire tante cose:
Se le feci si presentano acquose può dipendere da vari fattori:
- Un infezione intestinale (gastroenterite) per cui vi è stato un cattivo assorbimento dei liquidi.
- L’intolleranza o allergia nei confronti di determinati alimenti, come al lattosio o malattie del tratto gastrointestinale, come la celiachia.
In questo caso è bene dare più liquidi al bambino, per reintegrare quelli persi, e assumere fermenti lattici o l’uso di prodotti che favoriscono l’ assorbimento di acqua.
Se le feci si presentano a pallini le cause possono essere:
- squilibri nell’alimentazione del bambino, per esempio una dieta carente di fibre e liquidi;
- una tensione emotiva o problematiche di natura psicologica.
- una variazione climatica.
- ragadi anali che provocano dolore durante la defecazione e quindi inducono il piccolo a trattenere le feci per non sentire dolore.
In questo caso mangiare frutta e verdura non può che far bene, altrimenti su consiglio medico anche il lattulosio. Tuttavia talvolta possiamo ricorrere a clisterini, stimolazioni dell’ano o supposte di glicerina ,ma senza abusarne, perché l’uso ripetuto rischia di abituare l’intestino del piccolo a evacuare solo se stimolato.
Quando invece le feci sono schiumose e untuose la causa è la grande quantità di grassi,che non sono stati digeriti.
Questa situazione denota l’incapacità dell’intestino di assorbire le sostanze utili. In questi casi, se il problema persiste, è necessaria una valutazione medica accurata.
Le feci con muco (mucorrea) possono essere segno di problemi diversi:
Il muco svolge una funzione di difesa in quanto ha lo scopo di eliminare eventuali germi nocivi. Se la quantità di muco aumenta in maniera eccessiva significa che si stanno sviluppando nel corpo del bambino delle infezioni, come una tosse catarrosa oppure un raffreddore, un’ infezione intestinale come la gastroenterite o alle vie respiratorie.
In alcuni casi la presenza di muco coincide con una sindrome da malassorbimento (per esempio la celiachia) o il malassorbimento legato ad allergie alimentari, parassiti o malattie dell’intestino.
Le feci con residui alimentari vengono emesse con scariche violente,e vanno a braccetto con le gastroenteriti oppure con esposizioni al freddo che bloccano i processi digestivi. Se continuano è bene avvisare il pediatra.
Presenza di sangue nelle feci:
se il sangue è di colore rosso vivo,con feci solide, indica una piccola emorragia, che nel bambino stitico può essere dovuta ad un emorroide o ad una ragade anale, ma anche un’intolleranza alimentare, la più frequente delle quali è al latte vaccino.
Se invece il sangue contiene muco e le feci sono molli o liquide, è più probabile che sia una forma di “colite” e può essere accompagnata da vomito, febbre, arresto della crescita, forte dolore addominale. Infine, se il sangue è scuro e appiciccoso , significa che è passato dallo stomaco ed è stato digerito,una situazione che capita se il bambino ha avuto episodi di epistassi e ha ingoiato il sangue.
Infine le feci possono presentare dei corpuscoli mobili, i classici parassiti intestinali,tra i più frequenti gli ossiuri.
Come riconoscerli?
Oltre alla presenza nelle feci, anche per il fatto che il bambino sente prurito nella zona anale, in questi casi contattare immediatamente il pediatra per ulteriori accertamenti.