Pediatra solo fino ai 6 anni, dopo tale età anche i bambini passerebbero all’assistenza del medico di base.
L’Italia è sempre più un paese di anziani.
Un dato ormai risaputo e ulteriormente confermato dagli ultimi dati pubblicati nel “Libro Bianco 2011 – La salute dei bambini”, volume realizzato dalla Società Italiana di Pediatri, in collaborazione con Osservasalute, e presentato ieri a Roma dal direttore dell’Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi.
Le statistiche confermano che la natalità in Italia, dal 1871 al 2009, si è andata via via dimezzando fino ad arrivare ad oggi, periodo in cui si riscontrano nascite pari a 9,5 neonati ogni 1000 abitanti; un dato alquanto basso se rapportato a quello degli altri paesi europei quali Francia, Svizzera, Spagna e Regno Unito che superano abbondantemente il 10‰.
Lo stesso Riccardi ha così commentato:
“L’Italia non è un Paese a misura di bambino. Le politiche del welfare non sono orientate ai bisogni dell’infanzia e non incentivano le giovani coppie a mettere su famiglia. Ma, se si fanno pochi figli, il Paese non ha futuro”.
A sfiduciare ancora di più l’incremento delle natività è la notizia della nuova bozza di riordino delle cure primarie in vista del prossimo Patto per la Salute, bozza che prevede l’abbassamento dell’ età pediatrica nella fascia di età compresa tra 0 e 6 anni.
Cosa vuol dire questo?
Se tale proposta dovesse essere approvata, tutti i bambini, una volta compiuto il settimo anno d’età, passerebbero alle cure del medico di base.
Una decisione questa che ha scatenato non poche polemiche tra gli operatori del settore, soprattutto i medici.
La stessa società Italiana di Pediatria ritiene la cosa “Sbagliata, fuorviante e pericolosa per la salute dei bambini”; dose rincarata anche dal professore Costantino Romagnoli, direttore della Terapia intensiva neonatale del Policlinico A. Gemelli di Roma, che afferma:
“Sarebbe un passo indietro paradossale che potrebbe risolvere problemi economici, ma non quelli dei bambini e degli adolescenti. Le discipline pediatriche in tutto il mondo coprono anche l’età adolescenziale”.
E mentre i medici ne discutono, noi dobbiamo accontentarci di un nuovo appellativo: un popolo di nonni senza nipoti.