L’ inchiesta sul naufragio della Costa Concordia
Nella procura di Grosseto, con a capo il procuratore Francesco Verusio, nel corso delle indagini effettuate per appurare le responsabilità del disastroso naufragio del Costa Concordia, cominciano a delinearsi le possibili responsabilità dell’ armatore, ossia si comincia a puntare il dito contro la compagnia navale Costa, aggiungendola alla lista degli indagati.
Precisamente ad indentificarla come possibile indiziata è Beniamino Deidda, procuratore generale della Toscana che dice:
“Per ora l’attenzione generale si è concentrata sulle colpe del comandante che si è rivelato inadeguato. Ma chi lo sceglie il comandante? Occorre spingere lo sguardo sulle scelte fatte a monte dal datore di lavoro e cioè dall’armatore…… Scialuppe che non scendono, personale che non sa cosa fare, scarsa preparazione a gestire l’emergenza. La confusione che c’è stata rivela un’incredibile trascuratezza nell’applicazione delle norme di sicurezza. Invece questo settore va organizzato prima con esercitazioni e simulazioni, e l’emergenza gestita dopo”.
Dunque le responsabilità cominciano a cadere pesanti anche su chi si è fino ad ora dichiarato estraneo al fatto, in merito alle decisioni prese prima dell’impatto (la manovra dell’inchino) e a quelle dopo (ritardi nell’evacuazione), prendendo le dovute distanze dal principale indiziato, Francesco Schettino, esonerandolo dall’ incarico di comandante del Concordia.
Accuse e responsabilità, comunque, ancora tutte da accertare a causa del ritardato reperimento di prove indiziarie. Infatti si presuppone che:
- la scatola nera fosse guasta al momento dell’impatto;
- il pc del comandante Schettino, la cui memoria, si ipotizza, possa essere fondamentale nel procurare validi dati di prova, sia nelle mani di una misteriosa donna bionda, additata come uno degli avvocati della Costa Crociere.
Oggi, fortunatamente, sul relitto è stata ritrovata e recuperata la carta nautica, utile strumento che potrà indicare agli inquirenti la rotta che stava seguendo la nave e eventuali annotazioni del capitano sulle decisioni prese a bordo.
Intanto venerdì 27 è fissato l’appuntamento per il primo interrogatorio di Ciro Ambrosio, il vice comandante del Concordia, anch’egli indagato, ma fino ad ora mai ascoltato dagli inquirenti.
Nella stessa giornata sarebbe previsto anche l’ interrogatorio di Dominica Cemortan, la moldava che la notte del disastro era in compagnia di Schettino. Unico dato ancora da chiarire è se l’inquisitorio sarà svolto a Grosseto o nella patria della 25enne.
Intanto è stato ritrovato il 16° cadavere. Si tratta di un’anziana donna.