Standard and Poor’s Italia bocciata
La settimana scorsa si è conclusa con la bocciatura per l’ Italia da parte dell’ agenzia Standard and Poor’s, lasciando un pò d’ amaro in bocca agli italiani; ma se può consolarci eravamo in buona compagnia.
Ma cos’ è successo di preciso? Cos’ è e a cosa serve lo Standard and Poor’s?
Lo Standard and Poor’s è un indice che comprende 500 titoli che, scelti per le loro liquidità, dimensioni di mercato e raggruppamento industriale, creano uno dei più importanti indicatori del benessere delle azioni americane e più genericamente il rendiconto e il rischio globale dei grandi capitali. Un titolo per entrare a far parte dell’ indice deve superare l’ esame di economisti e analisti di S&P che ne valutano il valore di mercato in proporzione al valore che hanno le proprie azioni. Lo S&P agisce secondo il rating, cioè l’ assegnazione di un voto espresso in lettere che determina il rischio che si richiede ad un’ azienda per accettare quell’ investimento; per quanto riguarda i titoli indica quale sia la capacità di un Paese per saldare il proprio debito.
Queste le lettere che determinano le classi di rating applicati da S&P:
AAA Elevata capacità di ripagare il debito
AA Alta capacità di pagare il debito
A Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
BBB Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare
BB, B Debito prevalentemente speculativo
CCC, CC Debito altamente speculativo
D Società insolvente.
L’ Italia passa per la prima volta dalla ” zona A” a quella di BBB+ , equivalente al livello di affidabilità data a Paesi come Russia, Irlanda, Kazakhstan, Perù e Colombia.
Il comunicato diffuso da S&P registra una generica bocciatura dell’ Eurozona, dove l’ unica grande potenza a salvarsi è la Germania mentre invece inciampa la Francia di Sarkozy che a tre mesi dalle elezioni perde la tripla A. La Germania al momento la prima della classe, con schiettezza dichiara di non essere per niente sorpresa dalla decisione della S&P di declassare ben 9 Paesi e ritiene che l’ unica soluzione possibile sia quella di velocizzare il meccanismo Esm cioè del fondo salva stati europeo. A farci compagnia nella lista dei rimandati oltre alla Francia ci sono anche Spagna, Cipro, Portogallo, Au stria, Slovacchia, Slovenia e Malta.
In riferimento alla nostra situazione le previsioni dell’ agenzia non sono per niente rosee, quello che credono è che il nostro debito non abbia ancora raggiunto il punto massimo e quando accadrà, la situazione sarebbe ancora più seria di quella al momento.
Parlando dell’ Italia nel comunicato S&P si legge anche: “ Le prospettive di crescita economica dell’ Italia si stanno indebolendo, ci aspettiamo che la fragile coalizione di governo e le differenze politiche all’interno del Parlamento continueranno a limitare la capacità del governo di rispondere in maniera decisa alle sfide macroeconomiche interne ed esterne ” … non è certo una ventata d’ ottimismo!
Declassamento dell’Italia
Almente 5 punti hanno indotto l’ agenzia di rating ad effettuare il declassamento dell’Italia : l’
- aumento che si è verificato in diversi Paesi dello spread,
- il continuo disaccordo che hanno i leader politici sulle evntuali misure da adottare per risollevare il mercato,
- le condizioni sempre peggiori del credito dell’ Eurozona,
- il forte rischio di recessione per quest’ anno dell’ Eurozona ,
- l’ alto livello che gran parte dell’ Eurozona ha di debito privato e pubblico.
Il declassamento subito dal nostro Paese, seppur preannunciato da qualcuno, ha comunque colpito l’ opinione pubblica, del resto ci troviamo in piena manovra correttiva che continua comunque a riscuotere l’ approvazione Ue.
Tra le righe del comunicato, oltre alla strigliata appare infatti anche qualcosa di positivo e viene attribuito all’ Italia e alla sua capacità di azione anticrisi , la compensazione dell’ indebolimento del quadro politico europeo. I punti all’ ordine del giorno del nostro Governo non sembrano subire cambiamenti a causa delle parole negative dal comunicato anzi, Monti si dice ancora più determinato nel voler portare avanti il lavoro sinora intrapreso. Il pareggio di bilancio entro il 2013 rimane sempre uno dei punti cardini dell’ operato della squadra di Governo. Il Professor Monti in questi giorni ha provato a ricordare, soprattutto alla Germania, come più si è una grande potenza e più si debba aiutare le altri nazioni ma a quanto pare il proposito non è stato recepito come avrebbe voluto. La Germania non ci s ta a fare da salvatrice verso tutti e ha dichiarato pubblicamente che l’ Italia, possedendone i mezzi, sarà e soprattutto dovrà essere in grado di risalire la china da sola. Ce la faranno i nostri eroi?