Sciopero dei medici a febbraio
Il Consiglio nazionale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Famiglia) ha approvato un calendario di scioperi della categoria.
I primi 4 giorni di sciopero saranno a febbraio: il 10 e il 13, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, rimarranno chiusi gli studi dei medici di famiglia e l’11 e il 12 si asterranno dal lavoro i medici della guardia medica e quelli del 118.
Saranno garantite solo le visite domiciliari urgenti, quelle in assistenza programmata a pazienti terminali e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI).
Si sciopera per difendere l’autonomia dell’Enpam (l’Ente previdenziale dei medici), messa a rischio dalle misure previste nella manovra del Governo Monti.
Nello specifico, si legge nella nota della Fimmg, l’azione di protesta si pone l’obiettivo di ottenere la modifica del comma 24 dell’art. 24 legge 22 dicembre 2011, n. 214 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici) in modo da consentire alle casse previdenziali private, in particolare all’ENPAM, la possibilità di attingere, sia pure in maniera regolamentata e non strutturale, al Patrimonio accantonato dall’Ente senza alcun contributo dello Stato, e tempi adeguati per la formulazione di bilanci tecnici di durata superiore a 30 anni.
“I medici di famiglia, di fronte alla grave crisi economica, non si sono sottratti alla propria parte di sacrifici, ma non si faranno scippare i propri risparmi”, ha detto Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg.
Alla protesta indetta dalla Fimmg si è detto pronto ad aderire anche il Sumai-Assoprof (il Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria). Lo ha detto Roberto Lala, segretario nazionale del Sindacato, che specifica: “L’ultima manovra ha visto un attacco insensato e senza precedenti alle nostre pensioni. Il nostro Ente è solido, non grava sul bilancio dello Stato, anzi contribuisce attivamente, ha un sistema equo e virtuoso e sta chiedendo esclusivamente di poter utilizzare il proprio patrimonio per affrontare in sicurezza eventuali necessità previdenziali future”.