Green Hill… altrimenti conosciuta come la “fabbrica di morte”.
Si tratta di un allevamento di cani beagle sito a Montichiari, in provincia di Brescia. Ogni mese circa 250 cuccioli vengono da qui spediti alla volta dei vari laboratori europei in veste di cavie; vittime di esperimenti crudeli destinati alla vivisezione.
Da anni le associazioni animaliste di tutta la nazione si battono per ottenere la chiusura dell’allevamento della crudeltà.
Siamo giunti ad una svolta finale: l’allevamento si chiuderà!
Lo scorso ottobre la Brambilla presentò un esposto in Procura per denunciare l’attività di Green Hill. Aperte le indagini, gli inquirenti stanno riscontrando una serie di irregolarità sufficienti per far chiudere Green Hill.
Come se non bastasse, in Italia la legislatura ha tradotto con proprie leggi, seguendo la la direttiva comunitaria, il divieto di allevare cani, gatti o primati da laboratorio.
A rafforzare il concetto, la Regione Lombardia sta vagliando la promozione di un emendamento, ormai pronto, volto a sottolineare la tutela di tali animali e il loro diritto alla vita.
Dopo la manifestazione del 19 novembre scorso, il 14 gennaio erano quasi mille le fiaccole alzate al cielo in segno di protesta di chi ha deciso di manifestare così, pacificamente, il proprio sdegno davanti all’allevamento-lager di Montichiari.
Grazie al tam tam mediatico promosso dai gruppi “Fermare Green Hill” e “Occupy Green Hill”, centinaia di animalisti si sono ritrovati sul colle San Zeno. Le fiaccole simboleggiavano i lumini funebri, un chiaro richiamo ai 2500 beagle rinchiusi nell’allevamento in attesa del macabro e cruento destino.
I manifestanti hanno mantenuto un comportamento consono rispettando il blocco delle forze dell’ordine; nessuna testa calda si è presentata durante quella che è stata una manifestazione pacifista.
Anche l’ex Ministro Brambilla era presente.
Non ci resta che attendere la decisione della chiusura dell’allevamento che sembra ormai eminente e la fine di questa barbara quanto inutile pratica che toglie dignità all’uomo.