Spesometro, che cos’è? E dopo spread btp – bund, default, eurobond, fondo efsf e debt swap, ecco un’ altra parola da aggiungere al nostro dizionario fai da te di sopravvivenza alla crisi economica: lo SPESOMETRO.
Ma che cos’ è lo spesometro? Un decreto legge dell’anno 2010 ha stabilito l’ introduzione di tale strumento, lo spesometro appunto che rappresenterà una novità dal punto di vista fiscale. Esso dovrebbe aiutare gli organi competenti a controllare l’ evasione fiscale monitorando le entrate economiche di noi cittadini, valutandone l’ entità nel rapporto comparativo tra entrate ed uscite a vantaggio e a carico di uno stesso soggetto.
Del resto, se si evita di effettuare la dichiarazione dei redditi o si dichiarano entrate per poche migliaia di Euro all’ anno, come si può girare per le strade con super macchinoni o prendere il sole dal proprio yacht? Io personalmente non l’ ho ancora capito bene e probabilmente è anche per questo che continuo a scorrazzare con la mia modestissima city car pagata a rate … e quante rate!
I casi più evidenti di evasione saranno ovviamente tra i primi ad essere eseminati per poi passare ad un controllo capillare.
Come funziona il sistema dello spesometro? E qual’ è la sua scadenza?
Già dal Luglio appena passato
i commercianti hanno l’obbligo di comunicare le spese effettuate nei propri negozi per importi superiori a 3000 Euro per le prestazioni con fattura e a 3600 Euro per quelle senza fattura; i negozianti , a fronte di acquisti di tale ammontare, dovranno richiedere al compratore il codice fiscale da trasferire all’ Agenzia delle Entrate. Tutti i dati relativi alla tipologia dell’ acquisto, importo e codice fiscale dell’ acquirente confluiranno in una banca dati che analizzerà nel complesso tutte le operazioni collegate a quel determinato codice fiscale. Sarà in quel momento che l’ avanzatissimo software comparerà i dati scovando ogni sospetta incongruenza.
Inizialmente il termine per la scadenza della consegna della documentazione relativa al periodo d’imposta 2010 con importo superiore ai 25000 Euro era quella del 31 Dicembre 2011 che è stata prorogata al 31 gennaio 2012.
Lo spesometro però non guarda solo agli acquisti effettuati in Italia ma anche all’ estero, attraverso carte di credito o prepagate ed anche tramite internet. Ad effettuare queste comunicazioni non saranno i negozianti ma gli operatori delle carte; saranno appunto loro a fornire all’ Agenzia delle Entrate attraverso il riepilogo dei Pos, il resoconto dei movimenti superiori ai 3600 Euro.
La tracciabilità degli acquisti verrà applicata non solamente ai pagamenti tramite carte di credito e contanti ma allo stesso modo per quelli effettuati tramite bonifici bancari o assegni, per i quali ci sarà il medesimo metodo di richiesta del codice fiscale. Questa effettivamente potrebbe sembrare una prassi inutile, dal momento in cui sia gli assegni, come i pagamenti con Pos o bonifici sono già di per sè tracciabili a differenza del contante ma probabilmente si è voluto raggiungere una maggiore sicurezza.
Di sicuro il software di supervisione dello spesometro, avrà il suo gran bel da fare, nella speranza che non fonda subito.
L’ Italia è piena di furbetti che saprebbero spiegarci bene come si può sviare ai controlli, il caso Cortina non è che uno dei tanti, anzi troppi casi di evasione sfacciata. Di questo è consapevole anche Monti che qualche tempo fa ha sottolineato che prima del suo operato in relazione alle nuove tasse, ci sono molte altre persone che mettono le mani nelle tasche degli Italiani, ed ovviamente sono gli Italiani stessi che decidono deliberatamente di evadere il fisco!