La gravidanza di Belen sarà, laddove dovesse verificarsi, certamente un evento mediatico; ad oggi se ne è data notizia più volte, spesso questa idea è stata smentita, una volta fu “confusamente” confermata per poi essere coperta dalla sventura di un aborto.
Cosa sta succedendo a Belen? Cosa ha generato la sua fama e cosa, oggi, risolve ogni suo svenimento in un caso mediatico di successo?
Belen sviene alla stazione e Fabrizio Corona fa eco col suo comunicato: “semplice calo di pressione” Belen non è incinta … il figlio del gossip, dunque, non è stato ancora concepito?
La stampa sta facendo la fortuna di Belen, ma la pubblicazione della notizia cercata,costantemente inseguita ed a volte forzata può dirsi una“fortuna” anche per il popolo dei fans (o fanatici) ansioso di notizie e rumor?
Il mondo gira intorno ai piaceri, al danaro ed ai vizi. I primi sono bramati ed ambiti, il secondo è venerato, i terzi rappresentano spesso desideri inconfessabili. Belen è stata capace di incarnare piacere, lusso e vizio nella sua figura ammaliante, assai erotica e prorompente. Tale coniugazione, però, non è stata né del tutto naturale né completamente volontaria. Molto del successo di Belen è seguito al video scandalo.
- La Rodriguez ha fatto l’amore davanti ad una telecamera e il video che ne è risultato, dopo aver riposato per anni in un cassetto, è divenuto “la pietra dello scandalo Belen”.
Ciò che colpisce è esattamente l’uso “improprio” di quel video hard:
l’ex fidanzato della Rodriguez avrebbe variamente tentato di venderlo, ad un certo punto –per ragioni ancora da chiarire – il girato sarebbe finito in rete. Sin qui nulla di incredibile, si descrive l’azione di un uomo bramoso di danaro che pur di trarre un profitto personale appare pronto a calpestare anche l’altrui dignità.
Nella vicenda si inserisce un’altra donna, una giornalista, che decide di rendere noto l’indirizzo web del video e lo linka nel suo blog … dinnanzi agli italiani più vogliosi, più curiosi e perniciosi si apre un mondo intero: il sogno proibito di Belen diviene accessibile.
L’avvenimento,guardato criticamente, è, da questo momento in poi, assai complesso e coinvolge più riflessioni importanti.
Si dovrebbe riflettere sull’uso dell’informazione e sulla responsabilità che il giornalista ha nella scelta della notizia, si potrebbe discutere sulla solidarietà femminile e sul rispetto dell’intimità altrui, nonché sulla “complicità” nella violazione di un’immagine e della privacy sino alla competizione tra “personaggi dello spettacolo”. Tutto ciò si riassume in ultima analisi in una sola domanda: perché il video fu reso pubblico? Chi ne ha tratto beneficio? Una volta “scoperto”, perché non informare Belen o la polizia piuttosto che diffondere la notizia della sua esistenza rendendone diffusamente possibile la visione?
Chi “gestisce le notizie”, chi ha il potere di disporne e di metterle al servizio del pubblico, dovrebbe lavorare nel rispetto di solidi principi etici e morali.
Ma la morale pubblica è influenzata dalla morale giornalistica? Ovvero i lettori risentono, assimilino e riportano nei propri comportamenti ciò che “subiscono” in termini di “influenza o condizionamento mediatico”? Probabilmente si. Ed in questo senso favorire determinate notizie, avvantaggiare o cavalcare gli scandali non è un beneficio per i lettori. Né si aiuta la morale pubblica ad innalzarsi quando si diffondono notizie dissolute, degeneri o immorali.
Di fatto,però, tali notizie hanno successo, il successo dell’ignoranza, della bramosia e della perdizione … ma pur sempre successo. Infatti da allora Belen è stata incoronata come uno dei personaggi più cercati nel web, viene paparazzata ovunque e comunque ed è celebrata da un pubblico che ne venera la bellezza e ne segue le gesta.
Volendo guardare a lei come ad un fenomeno di costume (quale poi è) e prescindendo da un discorso moralistico si potrebbe dire che sia divenuta l’emblema dei “fenomeni televisivi”: è bella, gioca con il proprio personaggio mantenendolo in equilibrio tra il fascino della donna terribilmente sexy e la purezza della ragazza innamorata della vita, si cala negli scandali con disinvoltura ed è ben capace di gestire la notizia mantenendo alta l’attenzione su di sé.
Una domanda emerge spontanea e diretta: il pubblico è “amico” di questo genere di personaggi o ne è vittima?
Se ammettessimo che il pubblico (e gli adolescenti per primi) ne sono vittima ammetteremmo pure che l’informazione è deviata e influenzata dal danaro più che dalle motivazioni culturali, dal successo più che della promozione sociale, dalla stimolazione dell’interesse facile più che dalla promozione dei sapere intelligente.