Fogli giganteschi e pitture di tutte le tinte: cari bambini, è arrivata l’ora di sporcarsi! Ed ora lasciatevi andare completamente al mondo dei colori e imbrattate ogni parte della carta che desiderate!
Esistono delle pitture particolari proprio per i più piccoli, chiamate “colori a dita” le quali servono al bambino per poter descrivere, in chiave cromatica, la sua creatività, le sue emozioni, nonché le sensazioni e conoscenze relativamente a se stesso e alla realtà circostante.
Dunque, oltre alle parole, ai gesti e alle espressioni del volto, anche strumenti grafici di svariate tipologie possono rappresentare un utilissimo mezzo per potersi esprimere nella massima libertà.
In primis mi preme ricordare che è opportuno acquistare prodotti a “norma”, ovvero che seguano determinate regole al fine di non arrecare alcun tipo di danno: dunque, tali pitture devono essere innanzitutto atossiche, non combustibili e che non provochino conseguenze negative all’organismo in caso di ingestione; in quest’ultimo caso è necessario comprare colori sia in cui è presente l’etanolo, sostanza dal sapore amaro, sia in cui non vi sono contenuti dai gusti dolci che potrebbero stimolare il piccolo ad ingerirli.
Dunque è necessario acquistare articoli equivalenti a preparazioni in pasta o sostanze simil-gelatinose con eventuali conservanti, coloranti, diluenti o altro.
Infine bisogna accertarsi, prima dell’acquisto di tali materiali, che essi siano dotati di marchi ed etichette indelebili in cui sia riportata chiaramente la seguente avvertenza: “Attenzione! Per i bambini al di sotto dei tre anni è necessaria la supervisione degli adulti” (o frasi scritte in maniera differente ma dal medesimo contenuto).
Dunque, cari genitori, una volta accertati che tali prodotti siano “a norma”, lasciate i vostri figli liberi di esprimersi come meglio reputano: non ostacolate le loro “creazioni” e non stupitevi più di tanto se i vostri pargoli non vi ascoltano attentamente mentre sono intenti alle loro opere.
Come le dita sono immerse nella pittura, così la mente viaggia nei meandri più fantasiosi della loro personalissima realtà, e, dal modo in cui si crea come dall’utilizzo di tinte specifiche si può iniziare a denotare anche quali emozioni il bambino provi al cospetto di determinate figure.
Una volta che il piccolo “Michelangelo” abbia terminato la sua opera d’arte, quasi sicuramente la mostrerà ai genitori, i quali, mostrandosi fieri, sono invitati a chiedergli di descrivere questo dipinto e magari di discuterne insieme.
E’ assolutamente importante condividere ciò che viene prodotto dai figli, perché, se da un lato uno stimolo quale un dipinto può essere un’ottima fonte di dialogo, di confronto e dunque di crescita, dall’altro, tale strumento rappresenta un importante spunto per i genitori su come il piccolo stia “filtrando” la realtà a lui circostante e, perché no, si potrebbe anche scorgere la posizione che egli stesso stia occupando in quel preciso istante nel “suo” mondo.
Dunque, cari genitori, già immagino i vostri occhi sgranati e la disperazione che aleggia sul vostro volto dopo aver osservato tavoli e pavimenti imbrattati di mille colori; tuttavia, provate a compensare questo sconforto con la gioia di aver conosciuto in maniera più approfondita la realtà del frutto del vostro amore.