Ci sono voluti dei dati ufficiali per affermare quello che gli italiani sanno già da tempo: la gravità del tasso di disoccupazione.
Non servono schemi e sondaggi particolari, basta fare qualche semplice domanda in giro o una passeggiata per le nostre città.
I dati raccolti dall’Istat rendono noto come nel mese di Ottobre la disoccupazione arriva all’ 8,5 % , superando dello 0,1 punti la percentuale dello scorso anno.
La percentuale registra un aumento del 2,5 % anche rispetto al mese di Settembre di quest’ anno , facendo arrivare a 2134 il numero dei disoccupati italiani, maggiormente uomini che risultano essere i più coinvolti in queste percentuali.
L’ Istat dichiara che il numero degli impiegati di Ottobre rispetto a quelli di Settembre, così come quelli su base annua, resta orientativamente lo stesso ma comprende un lieve calo della percentuale maschile a favore di un aumento di quella femminile .
Gli stessi dati attestano che la percentuale di disoccupazione nei giovani, da Settembre ad Ottobre, invece sia in calo ma solo dello 0,1 % mentre invece aumenta di 1,5 punti rispetto allo scorso anno per le persone tra i 15 e i 24 anni; il lieve miglioramente non è dunque niente di eclatante o che possa incoraggiarci più di tanto visto che ormai la disoccupazione giovanile si aggira intorno al 29 %, lasciando purtroppo un giovane su tre senza impiego.
Il tutto in un momento di crisi globale che purtroppo non ci fa ancora ben sperare in previsione del nuovo anno, durante il quale alcuni già prevedono una recessione del nostro Paese.
L’ Ocse e Morgan Stanley, fondatore di un importante banca d’ affari, si trovano concordi sulla previsione dell’ aumento della disoccupazione in Italia nel prossimo anno, rischiando di raggiungere anche la doppia cifra.
L’ unica cosa positiva che emerge dai dati Istat è la diminuzionedel tasso d ‘ inflazione sull’ indice nazionale dei prezzi del consumo rispetto al mese precedente ma soltanto dello 0,1 %, che purtroppo non basta a pareggiare i conti.
Ci troviamo dunque difronte al tasso di disoccupazione più alto da Maggio dell’ anno passato che era dell’ 8,7 % .
Il problema della disoccupazione però non si ferma solamente entro i confini italiani ma si aggira in tutta la zona Euro, dove la percentuale è arrivata al 10,3 % .
In Europa sembra che solo la Germania continui ad essere la prima della classe nell’ ultimo periodo, annunciando l’ abbassamento della disoccupazione sotto il 7 % avendo diminuito il numero dei disoccupati di 20000 unità.
La situazione è sicuramente preoccupante ma del resto questi dati non ci colgono di sorpresa purtroppo; noi italiani sappiamo meglio di qualunque politico o agenzia di statistica quali sono i problemi reali del nostro Paese.
C’ è anche da dire, per dovere di cronaca, che molte delle persone che risultano disoccupate in realtà svolgono uno o più lavori in nero, cointribuendo anche se per necessità, ad incrementare l’ evasione fiscale che toglie dalle casse dello Stato, fondi che potrebbero servire, se non prosciugati dai privilegi dei politici, a migliorare alcune delle situazioni che ci recano disagio.
Resta però invariata la realtà secondo la quale tra giovani o adulti che siano, le persone senza impiego sono tantissime e non è sempre solo colpa della poca voglia di lavorare delle nuove generazioni. Anche tra gli adulti la percentuale è alta e chi ha un impiego non sta comunque meglio viste le tipologie di contratti sottoscritti dalla maggior parte di noi.
Chi di noi, non conosce almeno una persona in queste condizioni, in cassa integrazione, mobilità o che a causa dell’ eccessiva tassazione, si è ritrovato costretto, magari anche dopo venti o trent’ anni di lavoro, a dover chiudere la propria attività, provando a rimettersi in gioco in una società che non lascia alternative lavorative?
Sarebbe da ingenui sperare in un”Miracolo Monti” magari messo in atto anche in pochi mesi ma nonostante la realtà dei fatti, non deve venire meno la speranza che le nuove misure possano accontentare le richieste dell’ Ue e aiutarci a rimetterci in carreggiata. Se così fosse, chi ha sempre sostenuto il nuovo esecutivo sarà soddisfatto ma credo che neanche i detrattori del nuovo Governo faticherebbero ad ammettere di aver sbagliato nel pronunciare delle sentenza troppo affrettate.