Perché un gioco possa definirsi educativo o istruttivo è necessario che sia dotato di una comprovata capacità di stimolare nei bambini lo sviluppo di competenze cognitive, relazionali e motorie.
In questo senso sono educativi tutti i giochi liberi, lo sono quelli all’aperto e quelli condivisi dai bambini di pari età e in autonomia, ovvero senza l’intervento dell’adulto.
Pertanto correre o andare sulle giostrine, andare in bicicletta, giocare a nascondino, ad acchiapparella, eccetera, sono, per loro stessa natura, giochi di formazione. Si tratta di azioni di gioco che concorrono alla costruzione identitaria del bambino, incidono sul suo sviluppo cerebrale ed emotivo e basano l’emersione e l’evoluzione della personalità.
Giochi per bambini, quali mettere a disposizione dei nostri figli a casa
Ai genitori interessa soprattutto intrattenere i bambini in casa e si chiedono in che modo farlo correttamente e a favore dello sviluppo dei piccoli.
La prima buona regola di un ambiente di gioco funzionale alla crescita del bambino è non eccedere con i materiali, bastano pochi giochi che siano, però, accattivanti. È questo ciò che serve ai bambini.
Maria Montessori, che ci insegna a prestare attenzione al materiale inteso come strumento di crescita, sottolinea che “Il bambino è fatto dal materiale” volendo rappresentare, con questa affermazione, come la persona nasce dalle esperienze che compie e come quelle di gioco si imprimono nella mente del bambino plasmandola.
Pertanto è fondamentale che i giochi che portiamo a casa siano attrattivi ma al contempo capaci di catturare l’attenzione del bambino canalizzandola in sessioni di gioco produttive.
Un buon gioco educativo deve favorire l’espressione compiuta di diverse competenze, in parole più semplici deve preferibilmente essere multifunzionale: un desk di gioco, per esempio, è un luogo di gioco-lavoro multifunzionale dove vista, udito, postura, motricità fine e grossolana si misurano contemporaneamente attraverso azioni capaci di sollecitare più competenze sinergiche.
Giochi educativi e multisensorialità
Perché il gioco assolva veramente funzioni istruttive è indispensabile che stimoli più sensi contemporaneamente, ciò in quanto lo sviluppo del bambino non avviene mai per compartimenti ma è, piuttosto, un processo complesso.
La crescita passa attraverso il filtro della relazione corporea del bimbo col mondo circostante (sia esso il mondo fattuale, quindi le esperienze pratico-motorie, oppure il mondo emotivo, quindi le esperienze di relazione).
Giochi educativi 6 – 9 e 12 mesi
A partire dai 6 mesi e per tutta la fase del rotolamento il tappeto è un gioco indispensabile ai bambini.
Preferite un tappeto ampio e abbastanza spesso, sarà utile anche per l’acquisizione della posizione da seduto considerando che nelle prime sperimentazioni e nelle prime sedute il bambino è incerto e, in questa fase, spesso cade.
A riguardo delle cadute, rovesciandosi sul morbido di un ampio tappeto il bimbo non subirà traumi da dolore e sarà, perciò, propenso a provare e riprovare ancora.
A questa stessa età il bambino è affascinato dai suoni e mentre affina le sue capacità pensili e la competenza a stare seduto da solo impara anche la gestione del corpo nello spazio. Qui il suono si lega al movimento e sono ideali giochi come maracas, bottiglie sonore, eccetera.
A partire dai 9 mesi il bambino sarà mosso dalla necessità di esplorare lo spazio a lui circostante, a ciò deve corrispondere la massima attenzione del genitore all’ambiente di gioco che andrà curato anche in termini di sicurezza eliminando le cose frangibili, pericolose e preziose, nonché introducendo copriprese e coprispigoli.
È questo il momento di introdurre un tavolino e una sedia, che siano a misura di bimbo, ed è possibile presentare i primi pannelli multi-attività con meccanismi di chiusura e apertura, bottoni da premere, lucchetti, sistemi di avvitamento, moschettoni, eccetera.
Raggiunta la piena conquista motoria, intorno ai 12 mesi di vita, via libera a tutte le attività di equilibrio, nonché di trasporto di oggetti, ma anche piccole attività domestiche a misura di bambino. Per esempio, la mini scopa e la mini paletta sono giocattoli educativi economici e altamente formativi.
È possibile apprendere l’inglese attraverso giochi musicali?
L’ambiente sonoro può ben essere considerato come un elemento vitale dell’ambiente di gioco e la sonorità, per come percepita dal bambino, è essenziale nella decodifica, comprensione e assimilazione della lingua madre.
Stimolare la familiarità con altre lingue attraverso giochi musicali non è confusivo, tuttavia può basare la conoscenza di una seconda lingua solo se la pratica con essa non si riduce allo spazio di un unico gioco.
Ascoltate musica in inglese, nominate le cose semplici anche in inglese, ascoltate audiolibri in inglese. Resta salva, invece, la regola dell’esposizione agli schermi: mai prima dei 3 anni.
Come staccare i figli dal cellulare
La richiesta d’aiuto è chiara: come si fa ad allontanare bambini e ragazzi da video, giochini, canzoncine, app, eccetera?